LA BUCA: un inno al gioco libero!

La Buca

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L’ultimo libro che ho letto insieme ad Alyssa si chiama “LA BUCA”.
Mi ha ispirato subito già dal nome, così secco e diretto. Senza fronzoli o pretese di suonare poetico.
Ma di cosa potrà parlare un libro per bambini che si chiama “La Buca”. Cosa potra esserci e cosa potrà succedere dentro una buca?
Poi attenzione, non “il buco” ma “la buca”… una parola che mi ha rievocato subito un sacco di ricordi di bambina.

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E infatti, leggendolo, è proprio lì che si torna: alla propria infanzia.

E non l’infanzia finta e costruita che spesso ci viene propinata nei libri per bambini.
Quello che si respira tra le pagine riciclate di questo libro, è il potere autentico e liberatorio dell’infanzia. Fatta di fantasia e di gioco libero.

“Un vitale inno al gioco libero, che trascende le preoccupazioni sulla sicurezza e le sabbiere omologate. Con umorismo e un incredibile uso delle immagini, l’autrice Emma AdBåge dimostra che la fantasia germoglia nel non sorvegliato, nel selvaggio.

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La trama

Nel cortile della nostra scuola c’è una buca. Noi la chiamiamo la Buca.
Nella Buca si può giocare a qualsiasi cosa: a mamma orsa, a capanna, a nascondersi, al negozio… a tutto!
Tutti amano la Buca, tranne i grandi.
I grandi odiano la Buca.

Sono sicuri che i bambini prima o poi si faranno del male.
Così, dopo giorni di gioco scatenato senza alcun incidente, basta un pretesto qualsiasi per imporre l’autorità e la proibizione di andare ancora dentro la Buca.
I bambini dovranno accontentarsi di fare giochi tradizionali come giocare a pallone o andare sull’altalena (ma ehi, solo nel modo classico! No in piedi, non girando in tondo o altro!)

Che noia!

Dopo la rabbia e lo sconforto iniziali, però, i bambini tirano fuori le loro risorse e scoprono che anche intorno alla Buca si può giocare.
Ecco quindi che La Buca diventa Il Bordo.
E visto che restano fuori dalla buca, i grandi non possono lamentarsi!
Anche il Bordo è divertente e si presta a un sacco di attività… ci sono sassi, radici, si può fingere che sia un precipizio, creare percorsi ad ostacoli…

Ma ai grandi non sta bene nemmeno questo.
Il bordo è pericoloso. Vedrete che prima o poi qualcuno cadrà e si farà male.
Perciò sferrano un ultimo, terribile attacco. Un attacco che sembra non lasciare spazio a nessuna speranza.
Ma i grandi non hanno fatto i conti con i bambini e le loro incredibili capacità di adattamento e scoperta…

L’importanza di una buca

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La Buca racconta con rara sincerità e senza filtri il punto di vista bambino: la gioia pura del gioco libero da condizionamenti, l’insofferenza verso le imposizioni immotivate, la loro straordinaria capacità di non farsi scoraggiare e di reinventare.

Un micro dramma scolastico come il divieto del luogo preferito per giocare si trasforma, nel finale a sorpresa, in una celebrazione dell’infanzia e del potere liberatorio dell’immaginazione.

In questa storia in cui non mancano momenti di umorismo e arricchita dalle deliziosi illustrazioni opera della stessa autrice, niente è messo lì per caso, ma allo scopo di farci arrivare con intensità tutte le sfumature delle emozioni dei bambini: la felicità scatenata, la concentrazione nel gioco, l’insofferenza, la noia e la meraviglia.

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Un libro che piace ai bambini, perchè li diverte e li fa sentire capiti, e che farà ricordare ai grandi cosa significava esserlo (e perché non vale proprio la pena diventare come “i grandi” della buca)

A noi è piaciuto davvero tanto e ci ha messo una gran voglia di trovare la nostra buca!

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Dove trovarlo?
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