Il quaderno della gentilezza: perché essere gentili è un’abitudine che si può imparare

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Come genitori, ciò che ci auguriamo è che i nostri figli crescano come persone gentili e buone. Speriamo che se si trovano in una situazione in cui possano aiutare gli altri, scelgano di farlo.
Non vorremo mai che siano crudeli, intolleranti o con dei pregiudizi.

Il modo principale in cui i bambini imparano nuovi comportamenti è copiando quelli che li circondano.
Questo significa che noi adulti abbiamo la grande opportunità e responsabilità di insegnare attraverso l’esempio.

Ma ammettiamolo. Non è sempre facile essere gentili.
Non lo è neanche per noi!
Capita a tutti, anche a noi adulti, di non voler condividere qualche giocattolo a volte… e aiutare gli altri può essere difficile quando sentiamo di non avere l’aiuto di cui abbiamo bisogno.

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I bambini inoltre, per loro natura, sono concentrati su se stessi e questi significa che non sono sempre capaci di mettersi nei panni dell’altro o a realizzare consapevolmente come potrebbe sentirsi qualcun altro.

La buona notizia è che la gentilezza può essere appresa e proprio come qualsiasi altro comportamento, si può allenare attraverso la ripetizione e l’esercizio.

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A questo scopo nasce il libro “IL MIO QUADERNO DELLA GENTILEZZA”, manuale ufficiale del progetto Coltiviamo Gentilezza e del Festival della Gentilezza

Il libro, scritto da Viviana Hutter con l’obiettivo di diffondere il più possibile la gentilezza, contiene esercizi, idee, riflessioni, aforismi, suggerimenti… tutto con l’unico obiettivo di imparare a essere gentili in modo facile e veloce.

Può essere usato in autonomia, ma è perfetto anche come progetto scolastico per tutta la classe.

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IL MIO QUADERNO DELLA GENTILEZZA – cambiare il mondo in 30 piccoli passi (Didattica Attiva – Voglino Editrice) è un vero e proprio manuale per imparare a essere gentili.

È diviso in due parti: nella prima viene spiegato e raccontato cos’è la gentilezza, in maniera semplice, e come la si può praticare.
C’è spazio per la creatività e per riflessioni personali, per disegnare e scrivere.

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Inoltre vengono raccontate dieci piccole storie di (stra)ordinaria gentilezza che parlano di bambini che hanno fatto gesti semplici ma importanti verso gli altri: l’ambiente, gli animali, un amico, un compagno di scuola.
Ogni piccola storia è corredata da riflessioni per prendere spunto dal bambino protagonista.

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Nella seconda parte del libro invece ci sono veri e propri esercizi per imparare a praticare la gentilezza tutti i giorni, in diversi ambiti e contesti.

Alla fine del libro c’è anche un gioco di società ideato dall’autrice per non smettere mai di essere gentili, neanche quando si è in famiglia, tra amici, in gruppo, a tavola, su un divano o un tappeto, davanti al camino o al mare, senza fare nessuno sforzo, anzi anche divertendosi!

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Ma imparare essere gentili è solo una questione che riguarda solo i bambini? Ovviamente no! Anche i grandi possono imparare e diventare gentili, anche se per tutta la vita hanno pensato di non volere o non potere esserlo perché proprio non ci riescono.

La gentilezza non è una cosa per piccoli, ma è qualcosa di universale che aiuta a migliorare la convivenza e la coesistenza degli esseri umani mettendo fine ai conflitti, o almeno imparando a superarli per vivere una vita sicuramente più serena e felice.

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Perché in fondo la gentilezza porta felicità a chi la fa e a chi la riceve.

Il libro si può acquistare in tutte le librerie e negli store online.