Combattiamo il bullismo con un libro

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare tanto del bullismo, un fenomeno che, come ho scritto anche nel post bullismo all’asilo, è sempre esistito ma al quale abbiamo imparato a dare un nome solo degli ultimi anni.
L’argomento però sembra interessare solo quando succede qualcosa di grave, come dei casi avvenuti proprio nei giorni scorsi della 12 enne che ha tentato il suicidio e dell’11enne che è riuscito nell’intento, entrambi tormentati dai compagni di scuola.

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Scena dal film “ritorno al futuro”

Ecco, quando succedono queste cose improvvisamente tutti hanno qualcosa da dire, un’opinione da dare, dita pronte da puntare.
E tra i commenti leggi cose come “hanno preso poche sberle da piccoli” (riferito ai bulli) o “bambini troppo coccolati crescono deboli” (riferito alle vittime)…
Ma è possibile che ancora non si riesca a capire che la violenza, oltre a non risolvere niente, genera violenza e che l’amore non rende deboli, semmai il contrario?

Finché il pensiero comune sarà questo, di sicuro il bullismo non sparirà!

Io penso invece che il modo più efficace per combattere il bullismo sia l’empatia.
Ovvero far capire e sentire cosa provano gli altri, arrivando a decidere da soli quale sia il modo giusto di comportarsi

Ma come?

Beh, un buon inizio secondo me sarebbe quello di far leggere a tutti i bambini/ragazzini la serie di “Wonder“. Ne avevo già parlato in questo post e proprio ieri ho finito di leggere l’ultimo capitolo uscito “il libro di Christopher”, convincendomi sempre di più che se i ragazzini leggessero questi libri, farebbero propri degli importanti valori, perchè una volta chiuso il libro ti viene proprio da dire “sì, io da oggi sarò una persona migliore”.

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I libri hanno al centro la figura di Auggie, un bambino normale in tutto tranne che per la faccia. E’ nato infatti con una gravissima malformazione che lo ha deturpato in modo spaventoso. Nei libri ci viene raccontato il suo punto di vista, ma anche quello di tutti gli altri personaggi. In questo modo chi legge riesce ad immedesimarsi in tutti.

Ci si sente un po’ Auggie, che poi rappresenta tutti i “diversi” e da lui impariamo ad essere forti e a non crollare anche se a volte ci pare di avere tutti contro.
Ci si sente un po’ come i genitori di Auggie e da loro impariamo che l’amore che diamo ai nostri figli si trasformerà nella loro armatura, ma ci si sente anche un po’ come quelli che lo prendono in giro, che ne hanno paura, che si sentono a disagio e che lo evitano e da loro impariamo che non è bello nè giusto essere così.
Anche se, ammettiamolo, ci è successo almeno una volta di avere queste reazioni nei confronti di qualcuno che non se lo meritava…

Ed è successo anche a Christopher, il migliore amico di Auggie nonché protagonista di quest’ultimo capitolo che, nonostante tratti di una vicenda esterna ai fatti di Wonder, aggiunge un altro importante tassello nel grande puzzle dei rapporti umani.

Ne “il libro di Julian” si legge il punto di vista del bullo che ha tormentato Auggie in “Wonder” e ci fa rendere conto ancora una volta come la realtà abbia sempre almeno una doppia chiave di lettura e “bulli non si nasce” ma anche anche dietro i comportamenti più brutti c’è sempre una motivazione e anche un modo per rimediare. Questo capitolo è particolarmente adatto a chi qualche tendenza da bullo ce l’ha, perché al posto attacchi e critiche, troverà comprensione e tutti gli spunti giusti per capire da solo perché e come cambiare strada.

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Nel libro dedicato a Christopher invece viene affrontato in particolare il tema dell’amicizia e delle priorità affettive.
Christopher è il miglior amico di August, si conoscono da quando sono nati e per questo motivo per lui l’aspetto dell’amico non è mai stato un problema.
I due sono molto legati e condividono passatempi e passioni. Ad un certo punto però, anche Christopher si ritroverà a scontrarsi con le difficoltà dell’essere amico di chi è considerato diverso e impopolare.

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Poi però succederà qualcosa di improvviso che lo farà riflettere e alla fine capirà che a volte la scelta più facile non è sempre quella più giusta e che…

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Quello che mi piace di Wonder e dei suoi “spin off”, è che nessuno dei protagonisti è un eroe. Sono tutti ragazzini normalissimi eppure ognuno di loro ha qualcosa di speciale e ognuno di loro affronta un percorso che alla fine lo porterà a fare (e ad essere) la differenza.

Ecco, quello che vorrei trasmettere ai miei figli è proprio questo: loro possono essere la differenza.

Per questo appena avranno l’età giusta sicuramente farò leggere loro questi libri, ma nel frattempo sono molto felice di averli letti io, perchè hanno insegnato tanto anche a me.
Consiglio la lettura a tutti: genitori e figli! Insegnanti e alunni!

Leggeteli e poi fatemi sapere se siete d’accordo con me 🙂

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In collaborazione con Giunti

 

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2 commenti

  1. occhi e orecchie sempre aperti attenzione sempre vigile ad ogni comportamento sospetto…non delegare il tutto al bambino con un libro…

  2. […] Sono passati due anni da quando ho parlato per la prima volta su questo blog di “Wonder” il libro poi diventato una piccola saga con una serie di libri che non rappresentavano un vero e proprio seguito, ma dei diversi punti di vista della stessa storia, come ad esempio “il libro di Christopher“. […]

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