Uomo, come capire se sei pronto ad avere un figlio!

Come capire se sei pronto ad avere un figlio

PinEsistono solamente tre tipi di uomini

: quelli che non sono ancora pronti ad avere un figlio, e quelli che mentono. Il terzo tipo purtroppo non esiste.

Perchè diciamocelo chiaramente, diventare padri non è nella natura dell’uomo. Non sto dicendo che gli uomini non siano capaci di essere padri, nè tantomeno che non amino i loro figli. Dico solo quello che ho detto: gli uomini non sono pronti ad avere figli. Imparano, non sia mai, ma non è nella loro natura.

Mi immagino gli uomini della preistoria, con la clava in mano e il completino di leopardo, che fumano un gambo di felce mentre parlano di filosofia applicata e massimi sistemi (quello che facciamo regolarmente noi uomini quando usciamo in banda). Ad un certo punto si avvicina questa ragazzotta di periferia, anche una bella pupacchiotta, tutta bella pelosa com’è la moda del tempo, mandibola prominente, e lo sguardo di chi nel plestocene ormai le ha viste tutte.

E si avvicina al maschio dominante, porgendo un neonato “Mario, questo è tuo figlio”. E Mario non capisce, il suo lobo frontale non è ancora sviluppato per simili arguzie intellettuali, “Figlio? E che è? Si mangia?”. “No Mario, questo è tuo figlio, carne della tua carne, lombo dei tuoi lombi, tu lo generasti, giacendo con me su un giaciglio di muschi e licheni”. E l’uomo delle caverne la guarda incredulo, stupito da un tale linguaggio forbito, “Ma come parli? Ma poi che dici, è successo una volta, tanto tempo fa, nove mesi, 40 settimane più due per la precisione, ma che vuoi da me, ma chi ti conosce”.
Ma voi ve lo immaginate? Come facevano a collegare il fatto che quei 4 minuti e 27 secondi di passione (sigaretta di felce inclusa) erano collegati alla nascita di un figlio 9 mesi dopo, in un mondo in cui la speranza di vita era di 30 anni (in piena adolescenza per un uomo, ma scherziamo?).

E oggi le cose non sono cambiate. Non dobbiamo aspettare 9 mesi, ma il concetto è lo stesso. “Caro, ho un ritardo”, “E ci credo che hai un ritardo, sono due ore che sei in bagno, muoviti che arriviamo tardi alla balera”.

Un uomo è pronto a tutto. E’ pronto a perdonare l’amico che gli ha rubato la donna, è pronto a scendere in campo se manca un uomo per il calcetto, ed è pronto persino ad accettare una dieta vegana se questo gli fa presagire che quella sera non andrà in bianco. Ma diventare padre… è un altro paio di maniche. Si impara eh, ma col tempo.

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Per una donna è più facile, vive i cambiamenti del proprio corpo, lo sente crescere in sè. Un uomo deve fidarsi di quello che gli raccontano, “Caro, siamo all’unidicesima settimana più due, senti che acidità di stomaco, senti che nausee, dio che goduria!”.

Un uomo finge di essere pronto, ma non lo sarà mai. “Caro, che ne dici, secondo te è arrivato il momento di avere un figlio?”, “Ma te sei pazza, sta per iniziare Walking dead, si scopre chi riceverà il bacio di Lucille”. E scampi il pericolo, ma poi si ripropone, “Amore, non sarebbe bella la nostra casina con un piccoletto che corre e salta di qua e di là? Che ne dici, ci proviamo?”. Ma sei fortunato, perchè proprio quella sera è uscita la puntata nuova di Grey’s Anatomy. Ma poi ad un certo punto anche le migliori serie tv finiscono, e tu non hai più scuse per rimandare. “Caro che ne dici?”, “Amore, ci sarebbe l’ultima puntata di Better call Saul, ma…”. Ma stavolta ti tocca, perchè altrimenti voli fuori casa, te, il tuo televisore da 49 pollici, e la tua collezione di fumetti a cui tieni più della tua stessa vita.

E allora ti rassegni. Ok dura te, dura io. E ti compri la playstation nuova, perchè se non lo fai ora non lo fai più.

E poi un giorno ti chiama dal bagno, urla, piange, ride, ti abbraccia, piange, “Caro, ho un ritardo”, “E si vede che hai un ritardo, guarda che versi che fai, te l’ho sempre detto che non capisci nulla!”, “No caro, ma che hai capito, sono incinta”

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E allora stappi un Don Perignon del 56, e sorridi come un ebete, e sei felice, e vi abbracciate, e ridete, e piangete, e ridete ancora, ma in realtà non hai mica capito niente.

Fingi di aver capito, ma sei un uomo, e non hai ancora minimamente capito quanto stia per cambiare la tua vita. Credimi uomo, tu non hai ancora minimamente capito quello che sta per accadere tra 9 nove mesi.

Anzi, tra 40 settimane, più due.

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Post di Jacopo Campidori, psicologo e papà.
Autore del sito www.glipsicologi.info
E della pagina facebook GliPsicologi [/disclaim]

 

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