Un genitore, Maurizio Parodi, ha inviato questa lettera agli insegnanti di suo figlio:
Ai Docenti di mio figlio.
Con la presente informo che mio figlio non svolgerà i compiti assegnati per le vacanze,– perché come tutti i lavoratori (e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante) ha “diritto al riposo e allo svago” – diritto inalienabile sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo;
– perché le vacanze sono degli studenti e non (solo) dei docenti, ai quali nessuno si permetterebbe di infliggere un simile castigo;
– perché così potrà finalmente dedicarsi, senza l’assillo di magistrali incombenze, a occupazioni creative e ricreative, dalla scuola trascurate o ignorate;
– perché insieme potremo fare piccole e grandi cose, divertenti, appassionanti, quelle che l’impegno scolastico (protraendosi a dismisura oltre l’orario di lezione) non permette;
– perché starà con gli amici al mare, in montagna, nella natura, all’aria aperta dopo essere stato recluso per ore, giorni, mesi (interminabili) in aule anguste, disadorne, quando non addirittura squallide, asfittiche (vere e proprie aree di compressione psichica);
– perché leggerà per piacere e non per dovere;
– perché giocherà moltissimo;
– perché voglio fare il genitore e non l’insegnante di complemento, il carceriere, l’aguzzino.La responsabilità di tale decisione è solo mia e l’assumo in quanto legittimo esercente della potestà famigliare, perciò non potrà essere motivo di qualsivoglia azione o provvedimento, meno che mai disciplinare.
Non scholae, sed vitae discimus. SenecaMaurizio Parodi
Genitore, sempre
Dirigente scolastico, in orario di servizio
Formatore e Animatore, spesso – Laboratori di “Ri-Animazione del libro” e di “Scrittura creattiva”
Scrittore, talvolta – Gli ultimi titoli: “Basta compiti! Non è così che si impara” (Sonda, 2012), “Gli adulti sono bambini andati a male” (Sonda, 2013)
Personalmente non ricordo i compiti per le vacanze come un incubo, anzi soprattutto alle elementari mi piaceva passarci il tempo, era un po’ come fare i giochi sulle riviste di enigmistica per bambini :)
Certo…bisogna vedere quanti e quali compiti questi bambini si ritrovano a dover fare durante quelle che devono rimanere vacanze. Diciamo però che qualche esercizio per mantenere il cervello allenato male non fa! E poi è giusto cercare di tenere lontani i propri figli dai problemi in questo modo? Invece che aiutarli e sostenerli nell’affrontarli…o magari lasciando anche che si scontrino con le conseguenze delle proprie azioni (del tipo: torni a scuola, non hai fatto tutti i compiti…ti prendi la tua ramanzina e vai avanti!)
Oppure è vero che questi compiti non servono a niente se non a creare dell’inutile stress e a privare i bambini della loro libertà di essere, almeno per questi mesi di vacanza, semplicemente bambini?
In questo post non voglio esprimere tanto un parere personale, anche perchè sono ancora indecisa su cosa pensare a riguardo…e poi i miei figli sono ancora piccoli per avere compiti per le vacanze e non ho ancora vissuto questo aspetto dalla parte del genitore, quanto lanciare uno spunto di discussione e sapere cosa ne pensate voi, soprattutto genitori di bambini dalle elementari in su, di questa lettera e dei compiti per le vacanze.
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