Grazie a Babbo Natale, da un mesetto in casa nostra è arrivato il Furby Boom (“boom” sta per il suono che fa ogni volta che i bambini lo lanciano per terra).
Quando Daniel ha iniziato a chiederlo in regalo ho immediatamente avuto dei tristi flash della mia preadolescenza, periodo in cui uscì il primissimo modello di Furby.
Me ne ero innamorata leggendo un articolo su una rivista che parlava di questo giocattolo/robot uscito (o che doveva uscire) in America tanto che lo avevo ritagliato e conservato (ho ancora quelle pagine conservate da qualche parte a Roma) e speravo che un giorno sarebbe approdato anche in Italia. Circa un anno dopo finalmente arriva in Italia e io corro immediatamente a comprarlo
Quanto mi sentivo felice e fortunata ad avere tra le mani questo coso qui

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Dovevo dargli da mangiare, insegnargli a parlare, coccolarlo, farlo riposare…e lui reagiva al tocco, alla voce, alla luce e alla musica!
Tutte caratteristiche che, ancora non lo sapevo, si sarebbero rivoltate contro di me a breve…
Non c’era un tasto per spegnerlo, potevi solo farlo addormentare seguendo una precisa procedura fatta di tocchi e movimenti e poi andava tenuto al buio…
Per dargli da mangiare c’era in dotazione una specie di biberon che inserito nella bocca mandava in qualche modo il segnale che il Furby aveva mangiato.

Il problema è che
1) mi perdo il biberon e il Furby aveva sempre fame poverino
2) dopo averlo addormentato lo mettevo sulla libreria in cameretta ma…se mi alzavo per andare in bagno o per qualche motivo accendevo la luce lui si svegliava iniziando ad urlare come un matto con quella voce gracchiante per chiedere cibo e attenzioni
3) abitavo a Roma vicino ad una via trafficata anche di notte e anche se lo chiudevo in un armadio (per non farlo svegliare con la luce) lui comunque si svegliava se per caso qualcuno suonava il clacson o passava una moto rumorosa! E poi per riaddormentarlo toccava rifare tutta la procedura °_°
Perciò l’unica soluzione era mettere e togliere le pile…dopo un po’ mi sono stufata e in un impeto di nervoso dato dalle sue urla, il Furby è finito nel secchio della spazzatura.

Il giorno dopo, riacquistata la calma mi sono pentita di quel gesto estremo… e il senso di colpa ancora mi perseguita (forse ora avrebbe anche avuto un valore quel coso!)
Quindi quando Daniel ha iniziato a chiedere il Furby sono stata colpita da diverse emozioni: da una parte la paura che potesse essere un incubo come il precedente…dall’altra poteva essere la mia occasione di redenzione.

Dopo ave letto qualche recensione e averlo provato un po’ a G come Giocare mi è sembrato proprio che alcuni dei peggiori difetti fossero stati sistemati, quindi alla fine (grazie a “babbo natale nonna” che ha provveduto all’acquisto per il nipotino) questo tanto atteso Furby Boom è arrivato.

furby boomPinLa differenza rispetto a quello che avevo io che salta principalmente all’occhio…sono gli occhi. Infatti sono scomparse le pupillone sporgenti per far posto a questi occhietti animati decisamente più espressivi e simpatici. La dimensione mi sembra più grande e orecchie e zampe sono in plastica invece che morbide. Quando si muove è molto più snodato e reagisce a molti stimoli (sente quando viene messo a testa in giù, soffre il solletico, sente quando viene sballottato…poi anche lui balla con la musica e fa un sacco di altre cose)
Ma soprattutto: per addormentarlo basta tirargli la coda per 10 secondi e non si sveglia finché non vai tu a toccarlo!

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Ma la figata principale è che interagisce con l’app per il cellulare (e tablet)...e questo fa aumentare tantissimo sia la giocabilità che la longevità del giocattolo! Infatti uno ad accarezzarlo, scuoterlo e solleticarlo dopo un po’ inevitabilmente si rompe le scatole…invece tramite l’app puoi fargli il bagnetto, dargli da mangiare, fargli covare uova che faranno nascere dei furbini (furbling) virtuali da curare e sistemare in delle stanzette tutte da arredare, ci sono minigiochi da fare con il Furby e un sacco di cose…un pomeriggio mi sono messa lì a giocarci e non mi staccavo più 😀 Non c’è niente da fare…i simulatori di vita e i tamagochi mi sono sempre piaciuti! In più che anche la sfida del cercare di collezionare tutte le uova che ti spinge a giocare.

furby boom uovoPin

Arriva un ovetto!

Poi in base agli stimoli che gli si dà, il Furbetto cambia personalità! Se gli fate ascoltare molta musica diventerà “Rock” se lo coccolate molto diventerà “Dolce” e cos’ via.

Quante belle cose eh…? Però un difetto ce l’ha… ciuccia batteria come fossero bicchieri d’acqua! °_°
In pratica questo animale finto ti costa a batterie quanto un animale vero!
Arrivati al quinto treno di stilo ho deciso di passare alle batterie ricaricabili…sperando che non si consumino ancora più in fretta perché svitare ogni volta il vano batterie, rimane sempre una rottura.
Avvertenze: assicuratevi che vostra figlia di 2 anni non gli dia da bere del vero succo di frutta…. -_-‘

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