Niente dolce a scuola per bambini poveri e come la penso io

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In questi giorni non c’è stato un solo contatto tra i miei amici di facebook che non abbia fatto un post indignato sulla questione del menù differenziato condividendo articoli con titolo ad effetto come “Proposta del sindaco grillino: Niente dolce per i bambini più poveri”

Ho evitato di entrare nella discussione ogni volta che vedevo spuntare uno di questi post, ma ho voglia di dire anch’io come la penso e quindi lo farò qui.
Leggendo l’articolo qui sopra (e si capisce meglio leggendo articoli meno “di parte), nonostante il titolo volutamente estremizzato per far subito mettere sul piede di guerra chi lo legge, si evince che la proposta dei due menù è scattata in seguito alle richieste fatte da parte dei genitori durante un’assemblea.
Mi immagino il dialogo:

Sindaco (o chi per lui): suggerimenti per il menù della mensa?
Gruppetto Ganitori A: proponiamo il dolcetto a fine pasto, sai a casa sono abituati così.
Gruppetto Genitori B: no, noi non siamo d’accordo. I dolci fanno venire le carie e poi già li mangia a casa, a scuola solo cibi sani.
Gruppo Genitori A: ma noi lo vogliamo lo stesso! Lo vogliamo lo vogliamooo
Sindaco (o chi per lui): e va bene, dolcetto sia. Poi chi lo vuole lo prende, chi non lo vuole ciccialculo.
Gruppo Genitori B: e che noi che non lo vogliamo dobbiamo pagare come quegli altri? E mica è giusto!
Sindaco (o chi per lui): e arivabbene…allora facciamo che quelli che vogliono dare il dolce ai bambini se lo pagano e gli altri no.
Gruppo Genitori A+B: perfetto! Tutti d’accordo.
Giornalista:” SCANDALOOOOO! I genitori protestano contro i menù differenziati.”

Ecco, secondo me è più o meno così che è andata….ma naturalmente in periodo di elezioni si prende la palla al balzo.

Detto questo la mia opinione a riguardo è: come cavolo vi può venire in mente di inserire il dolce a fine pranzo in una mensa scolastica?? Cioè….qua il problema me non è sul fatto che si facciano differenze di prezzo o altro…non si dovrebbe dare a priori la possibilità ai genitori di scegliere quest’opzione (neanche gratis), perché è una cosa assolutamente inutile… e non c’entrano niente i soldi, perché io farei parte del gruppo “genitori B” e il motivo non sarebbe che “siamo poveri”.  Ma io so che se mio figlio sapesse che dopo il primo e il secondo arriva il dolce, non mangerebbe niente aspettando di mangiare quello! Ma non è nemmeno giusto che i figli dei “genitori rompipalle” come me poi debbano stare a guardare gli altri che lo mangiano.

dolce ai bambini poveri

Quindi sì, la cosa mi lascia piuttosto sconcertata…per me sono cretini i genitori che l’hanno proposta e quelli che l’hanno appoggiata, ma non sopporto nemmeno chi continua a riproporre la notizia dandole tutto un altro senso del tipo “verranno dati i pasti ai bambini in base al reddito” come se davvero il sindaco dicesse “no, tu sei povero quindi niente dolce” eddai!!  E come se un genitore che dice “per mio figlio voglio il menù senza dolce” debba essere per forza povero…magari non è povero, ma ha solo un po’ di sale in zucca!
PS: a casa glielo diamo pure noi il dolcetto (leggasi caramella o cioccolatino…non ogni volta una porzione di torta o di tiramisù) …ma a casa è a casa, a scuola è a scuola.

AGGIORNAMENTO

Pubblico con il consenso dell’autrice un commento che ho ricevuto sulla pagina Facebook di Cose da Mamme riguardo questa notizia.
Mi sembra piuttosto plausubile come versione e darebbe un senso alla storia decisamente assurda.
Che ne pensate?

commento dioce bambini

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5 commenti

  1. Io pagherei perché mio figlio/a *NON* ricevesse il dolce a fine pasto.

  2. Io avevo capito che il problema era anche economico ma al contrario: in pratica le cooperative che prendono l’appalto per le mense scolastiche vanno talmente a ribasso con i prezzi, che poi non ci stanno dentro, e non riescono a garantire la qualità richiesta dalle ASL in materia di menù scolastici. I comuni però stanno tutti con le toppe dove sappiamo, e con il prezzo del buono mensa (2,50 euro da noi) non ci rientrano. Da lì l’idea di proporre due menù. Uno per poveri a prezzo base,e uno per ricchi, con qualche costo di più, con tanto di dolce. Questo mi è parso di capire. Agghiacciante.
    Per il resto concordo con te. Meglio senza la merendina appicicaticcia dopo pranzo.
    Claudia

  3. Orribile situazione! I menù scolastici dovrebbero essere eseguiti da un nutrizionista, e dovrebbe essere incentrato sull’educazione alimentare prima di tutto, sulla varietà e stagionalità delle pietanze e non credo proprio che un dolce a fine pasto rientri in questo piano. Non discutendo sulla politica e sull’economia della questione mi sembra ancor prima educativamente e didatticamente scorretta…anche andare a mensa è un momento d’insegnamento

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