Voti: Giudizi al posto dei numeri. Ok, ma non è questa la riforma che ci serve!

Mi riallaccio al post che ho pubblicato stamattina su Facebook a tema “giudizi al posto dei voti” a scuola per ampliare un po’ il discorso.

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E ci risiamo: clicamente voti numerici e giudizi descrittivi si alternano nelle modalità di valutare i bambini.
Quale sarà il sistema migliore?

Beh, anche quando andavo a scuola io avevano introdotto i giudizi al posto dei voti in quanto più “umani”, in modo che i bambini non vedessero ridurre il proprio valore a freddi e sterili numeri, che (stando a vari studi) aumentano ansia e creano problemi di autostima.
Bellissimo!

Poi però ad ogni compito era così: “hai preso sufficiente, che sarebbe 6” “hai preso buono, che sarebbe 7” “hai preso distinto che sarebbe 8” “hai preso ottimo, che sarebbe 9” “hai preso eccellente che sarebbe 10” ma soprattutto “HAI PRESO INSUFFICIENTE CHE SAREBBE 4, SOMAROOOOO!! CAPRA! CAPRA! CAPRA!!”

Moooolto umano.

Per quanto mi riguarda se c’è una riforma da attuare è quella che riguarda i metodi di insegnamento (e selezione degli insegnanti), non il modo di dare i giudizi.

Possono fare davvero quello che gli pare con i voti: metterli, toglierli, dargli il nome che preferiscono.
Ma quello che mi interessa è che i bambini/ragazzi sviluppino grazie alla scuola il piacere di imparare e le capacità per farlo in modo giusto, anche una volta usciti da quei banchi. 

Devono sentirsi stimolati, curiosi ciò che li circonda, verso il passato e verso ciò che può riservare il futuro.
Devono riuscire ad assorbire i concetti e non a ripetere a memoria qualcosa che verrà immediatamente dimenticato nei 10 minuti successivi.

La scuola deve aiutarli ad elevarsi e a provare piacere in questo.
Gli insegnanti devono essere in grado di trasmettere la passione per la propria materia e gli studenti devono poter seguire dei programmi che viaggiano al loro passo e al loro tempo, non fermi a 100 anni fa.

La scuola dovrebbe incentivare anche lo spirito imprenditoriale (invece ti allena solo ad obbedire ed è orientata a formare un pensiero da “dipendente”)!

Certo, è anche giusto riconoscere e premiare sforzi e risultati accademici, ma accettando che così come potrà esistere una Hermione che è brillante e brava in tutto, potrà esserci anche un Neville che va malino in tutto… ma poi eccelle in erbologia!
E sarà proprio quest’ultima a rivelarsi la SUA strada verso il SUO successo.

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Art by: https://www.artstation.com/artwork/llvna

Ecco, un bravo insegnante dovrebbe aiutare a trovare (e a sviluppare) anche nello studente più somaro la propria “erbologia”, spronandolo a credere i suoi punti di forza invece che a fossilizzarsi sulle proprie debolezze.

Anche per questo vorrei che tornassero a valorizzare l’arte, la musica!
Chissà tra quanti ragazzi, usciti da scuola convinti di essere stupidi e incapaci, si nascondevano dei talenti artistici che non hanno mai avuto l’occasione di emergere.

La scuola dovrebbe inoltre cercare di plasmare degli individui decenti non solo a livello conoscitivo, ma anche umano e civile e no, non credo affatto che sull’educazione gli unici ad avere voce in capitolo siano i genitori.
Il rispetto per il prossimo e per l’ambiente, l’onestà, la tolleranza, il saper riconoscere le ingiustizie e imparare a fare la propria parte per porne rimedio.
Sono tutti aspetti perfetti da coltivare tra le mura scolastiche.

Io voglio una scuola in cui anche chi ha sempre preso brutti voti, esca fuori come una brava persona!
Come qualcuno che sta bene con se stesso, in grado di trovare la sua strada e che, in un modo o nell’altro, apporterà qualcosa di buono al mondo in cui viviamo.

Ma è ovvio che per fare tutto ciò, ad insegnare ci devono essere persone competenti e degne di completa fiducia!

E gli insegnanti a questo punto potrebbero dire “ma pretendete tutto questo con la paga da fame che ci danno?”

NO!

Quello dell’insegnante è un lavoro che comporta delle responsabilità immense non inferiori a quelle di un medico! Infatti un buon insegnante può letteralmente salvare un bambino/ragazzo così come uno cattivo può distruggerlo.

Perciò alzate gli stipendi! Ma alzate anche la qualità.

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3 commenti

  1. Fantastica riflessione! Mi trovi in linea con il tuo pensiero!

  2. Assolutamente d’accordo, lo stipendio non c’entra.
    Una vecchia insegnante.

  3. Una scuola che non è solo libri e nozioni! Il sogno di tutti noi!

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