Arriva un fratellino? Consigli su come aiutarli a costruire un bel rapporto fin dal primo giorno

Qual è il numero perfetto di figli da avere?

Se vuoi minimizzare gli inconvenienti, le notti insonni, le spese, il tempo perso nei vari spostamenti e tutta la fatica sia fisica che mentale che ci vuole per prendersi cura di loro dal nutrirli al coccolarli al prenderli in baccio, aiutarli con i compiti… il numero perfetto è zero.

Per fortuna i figli non si fanno con la razionalità o pensando a quanto ci guadagneremo 😛
Ed è per questo che non solo ne abbiamo fatto uno, il ad un certo punto ci è venuta voglia di farne addirittura un altro, nonostante fossimo ben consapevoli di quello che ci aspettava 😀

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Daniel e Alyssa si passano esattamente 2 anni e mezzo di differenza ed il loro rapporto è sempre stato fantastico. Fin dal primo giorno. Bisticci tra fratellini ce ne sono (e meno male, visto che sono utilissimi) ma il modo in cui si amano, si cercano, si consolano e si difendono tra loro mi ricorda ogni giorno che ho fatto la scelta giusta.
Tra l’altro spesso quei due si alleano contro di noi genitori! Rubano merendine, si restituiscono a vicenda giochi “sequestrati” o architettano dei veri e propri piani malvagi 😀
E anche se non lo do troppo a vedere e magari porto anche avanti la parte della “mamma arrabbiata”… sotto sotto sono felicissima di sapere che vedono un alleato e un complice l’uno nell’altra, anche a costo di beccarsi una gridata da mamma e papà.

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Vedendoli così affiatati, spesso mi sono stati chiesti dei consigli per fare in modo che tra il primogenito e il secondo si instauri da subito un bel legame.

Io però non posso dare dei consigli universali assicurandovi che funzioneranno al 100% con tutti, ma posso solo provare ad elencare le cose che ho fatto io e che con noi hanno funzionato… sperando che non sia stato solo un caso e che possano valere anche per qualcun altro 🙂

Piccola precisazione: parlerò sempre al maschile per comodità, ma questi principi valgono sia per maschietti che femminucce.

COSA PUOI FARE QUANDO ARRIVA UN FRATELLINO O UNA SORELLINA?

1) Coinvolgi il fratello maggiore per quanto riguarda la cura del piccolo.
Fatti aiutare nel cambio pannolino, e in generale fallo sentire importante e partecipe della cosa, dandogli anche qualche responsabilità se vedi che gli fa piacere… se non gli fa piacere non forzalo.
Non serve fargli fare chissà cosa, ma quelle piccole cose che gli chiederai di fare (passarti la cremina per il cambio, aiutarti a chiudere il pannolino, sistemare la copertina) fai in modo che sembrino fondamentali, di vitale importanza!

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2) Cerca di ritagliarti qualche momento esclusivo con il fratello maggiore, basta anche un’oretta sola con lui in cameretta a giocare mentre il piccolo dorme o sta col papà.
Stessa cosa naturalmente vale per il papà!
In quel momento devono essere banditi cellulari e altre distrazioni.

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3) Evita di “dare la colpa” al bambino piccolo per le cose spiacevoli.
Ad esempio se il grande ti chiede di giocare non rispondere “non posso perché devo allattare il piccolo” o “non possiamo andare in quel posto perché c’è il piccolo” o “mamma è stanca perché il piccolo l’ha tenuta sveglia tutta la notte” ecc… insomma, non far ricadere sul fratellino la colpa per le cose brutte altrimenti il primogenito farà il collegamento fratellino=svantaggi.
Perciò, anche se la causa per cui non potete fare qualcosa con lui è davvero da ricollegare al fratellino, voi trovate un’altra motivazione che non c’entra niente col piccolo.
Ad esempio, quando Daniel giocava in modo rumoroso con il rischio di svegliare Alyssa… invece di dirgli di smettere altrimenti svegliava la sorellina, gli dicevo che altrimenti avrebbe disturbato i vicini.
Se non potevo giocate con lui perchè dovevo allattare, mi mettevo ad allattare davanti alla tv e gli dicevo che non potevo giocare perché volevo finire di vedere un programma.

Insomma, fate di tutto per allontanare le colpe dal nuovo arrivato altrimenti il più grande dopo un po’ si renderà conto che tante cose che prima poteva fare, ora non può più farle a causa del fratellino e questo farà innescare gelosie e dispetti.

Ad esempio, se dite al grande di non fare rumore perché il piccolo dorme, lui potrebbe fare più rumore appositamente per disturbare il piccolo e “punirlo” per il fatto che sia arrivato a rovinargli la festa.
Se invece gli dite che è perchè VOI avete mal di testa (e che finchè avete mal di testa non potete nemmeno giocare con lui) o che i vicini stanno riposando, non avrà nessun motivo per farlo apposta.

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4) Contemporaneamente all’evitare di associare al piccolo i vari “svantaggi”, esaltare tutti i vantaggi che il fratellino porta ad esempio  il fatto che i regali raddoppiano.
Quando è nata Alyssa, chi veniva a trovarla portandole un regalino, spesso portava qualcosa anche per Daniel e io glielo facevo notare (wow Daniel, hai visto che grazie alla sorellina ti stanno arrivando tanti regalini! E in più puoi giocare anche con i suoi) e anche a Natale invece di ricevere solo il suoi regali, ci saranno anche quelli del fratellino con cui giocare insieme. Senza contare il compleanno extra che si aggiunge al calendario!
Sottolineate il fatto che ora in casa ci sarà sempre un altro bambino con cui giocare.
Mentre lo allattate o gli date il biberon, sedetevi sul divano a guardare i cartoni animati preferiti del grande e sottolineate il fatto che grazie al fatto che il fratellino deve bere il latte, voi potete approfittarne per stare insieme a lui con calma a guardare i cartoni insieme e coccolarlo.
Fate in modo che inizi a fantasticare anche sui vantaggi futuri che gli porterà avere un fratellino: il fatto di avere sempre qualcuno con cui “fare squadra” (anche contro i genitori 😉 ), il fatto che potrà contagiarlo con le sue passioni ed avere sempre qualcuno con cui condividerle!
Se in un film o un cartone che state guardando e ci sono tra i protagonisti dei fratelli affiatati, fategli notare che un giorno anche loro potranno essere così e chissà come si divertiranno!

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5) Non sottolineare che il fratellino “è piccolo”.
Quindi NO alle frasi “non giocare così che lui è piccolo” “smettila che lui è piccolo” “lui può farlo perché è piccolo mentre tu sei grande”
Insomma, dite quello che dovete dire senza aggiungere questa precisazione sul fatto che “lui è piccolo”.
Ad esempio, se il fratello maggiore strappa di mano un gioco al fratellino, non ditegli che non si fa perché il fratellino è piccolo, ma solo che non si fa, perchè è sbagliato (sempre) strappare le cose di mano agli altri.
Stessa cosa se lo spinge, lo strattona o qualsiasi altra cosa. Spiegategli il perché sia sbagliato farlo, a prescindere da fatto che l’altro sia più piccolo.

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Se lo fanno gli altri (capita spesso) contradditeli e fatelo davanti al bambino.
A me è capitato spesso che parenti o anche perfetti estranei se ne uscissero con frasi del tipo “prima alla sorellina che è la più piccola” o “dai non farla piangere, lei è piccola” anche se quello ad avere ragione era lui perchè magari era stata LEI a strappare un gioco dalle sue mani.
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Fategli capire che voi non siete d’accordo e che se una cosa è sbagliata lo è a prescindere e che essere i più piccoli non li autorizza ad essere prepotenti.
Questo rafforzerà la fiducia del figlio maggiore nei vostri confronti e nel fatto che non fate preferenze.
E che il fratellino, con il suo “essere piccolo” non è una minaccia per loro. Non è una fonte di ingiustizia.

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6) E’ normalissimo che il fratello maggiore possa avere delle regressioni.
Daniel a volte si metteva a comportarsi come un neonato o chiedeva cose tipiche dei neonati (bere dal biberon, essere cullato)…per quanto puoi assecondalo. E’ una fase che passa in fretta. Non deridetelo.
Anzi ricordategli ogni tanto che anche lui è piccolo! Un po’ più grande del fratellino, ma pur sempre piccolo… il vostro piccolo!

Se vi chiede cose che proprio non potete fargli fare (ad esempio, rimettere il pannolino dopo tanto che lo aveva tolto) rispondetegli buttandola sullo scherzo tipo “nooo così poi devo sentire doppia puzza?? Ahahah no no, anzi speriamo che anche il fratellino lo tolga presto… perché non glielo insegni tu??”
Volendo potete anche metterla sul piano scientifico, spiegandogli il perché un bambino piccolo ha determinati bisogni.

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7) Fategli vedere spesso foto di quando era piccolo, questo gli ricorderà che tutte le cure e le attenzioni che ora vi vede attuare sul fratellino, le ha ricevute anche lui… e forse anche un po’ di più!

8) Non metteteli volontariamente o involontariamente in competizione l’uno con l’altro. Ad esempio premiandone uno per punire l’altro o sottolineando tutte le cose che l’altro fa meglio. Incoraggiate sempre più che potete il loro legame.

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9) Oltre ad evitare di far notare al grande i vantaggi che ha il piccolo nell’essere piccolo, sottolineate invece tutti i vantaggi che porta il fatto che lui sia più grande.
Quindi, ogni volta che se ne presenta l’occasione, dai risalto al fatto che lui può fare certe cose perché è grande mentre al fratellino tocca aspettare di crescere.
Questo però solo finché il piccolo è abbastanza piccolo da non capire!

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10) Altra cosa da non fare è tenergli lontano il neonato, non farglielo toccare e cose così… anzi, incoraggiare sempre il contatto, la vicinanza e le interazioni (ovviamente sempre sotto la vostra supervisione e guidandolo se vedete che ci va troppo pesante).
Mai mai mai dargli l’impressione che voi pensiate che loro siano un pericolo per il fratellino!
Ad incoraggiare il contatto c’è il rischio che il grande passi qualche malattia al piccolo… ma io ho preferito che Alyssa si ammalasse un po’ di più in cambio del bellissimo rapporto che ora infatti hanno.

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E PRIMA DELLA NASCITA?

Questii erano i miei consigli su cosa fare una volta che il fratellino è nato.
Ma c’è qualcosa che si può iniziare ad attuare anche prima, durante la gravidanza?
Io avevo disegnato a mano un libro per spiegare a Daniel l’arrivo della sorellina (qui la versione fatta a mano e qui il rifacimento in digitale con l’aggiunta del testo, che potete stampare liberamente).

Per il resto io credo che molto dipenda dall’età del bambino.
Daniel aveva meno di 2 anni quando ho scoperto di aspettare la sorellina e per quanto io abbia cercato di prepararlo all’arrivo e coinvolgerlo anche durante la gravidanza, l’impressione era che non gliene fregasse più di tanto, anzi sembrava anche un po’ scocciato di tutto questo interesse verso questa fantomatica sorellina in arrivo.

Quando qualcuno gli chiedeva chi c’era nel pancione di mamma aveva imparato a rispondere “la sorellina” ma sembrava più una risposta meccanica, detta per togliersi di mezzo gli scocciatori che insistevano, che una vera e propria convinzione.
Qualche volta mi ha dato bacini al pancione o mi ha aiutato a spalmare l’olio di mandorle  ma non credo si sia mai reso pienamente conto di “cosa” ci fosse nella mia pancia e come sarebbe stata questa sorellina una volta venuta fuori!
D’altra parte, era una cosa che faticavo a mettere a fuoco anch’io, con tutto che sentivo i calci!

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Perciò ok, qualche anticipazione durante la gravidanza ci sta, ma il “lavoro” maggiore credo si debba fare dopo la nascita.
La parola lavoro l’ho messa tra virgolette, perchè non è davvero un lavoro, nel senso che non richiede una particolare fatica rispetto al non fare nulla o il contrario di quello che ho scritto.
C’è solo bisogno di far caso ad alcuni atteggiamenti e ricordarsi di evitarli, ma lo sforzo c’è solo all’inizio, dopo vengono automatici senza nemmeno farci caso.

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In generale, sia durante la gravidanza che dopo la nascita, potrete anche aiutarvi con dei libri a tema sull’argomento, ma senza esagerare.
Infatti se vostro figlio vi vede insistere di continuo con libri scritti al solo scopo di “affrontare il problema”, inizierà a pensare che allora deve esserci proprio un problema da risolvere!
Quindi ok a libri che vi aiutano a rispondere alle domande, ma NO a libri che partono presupponendo dei problemi che a vostro figlio magari nemmeno sarebbero mai venuti in mente (invidia, gelosia, capricci, rabbia, era meglio un fratello che una sorella, ecc…) e attenzione, perché molti sono così, quindi prima sfogliateli o basatevi sulle recensioni se acquistate su internet.

Come ho detto all’inizio del post, non si tratta di verità assolute e inconfutabili, e io non sono nè una psicologa nè una pedagoga.
E non si tratta nemmeno di cose che ho fatto perchè le ho lette da qualche parte, scritte da qualche espertone.
Sono solo una mamma che ha sentito che quelle erano le cose giuste da fare per ottenere un certo risultato… ed è andata proprio così!

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Se sia stato solo un caso non lo posso sapere perché ho avuto solo i miei figli su cui mettere in pratica questi principi, ma così a pelle… non mi sembrano idee malvagie, anzi hanno una certa logica 😀
Perciò spero possano esservi d’aiuto come lo sono state per me!

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4 commenti

  1. Ciao, i ma cuccioli si passano quasi 4 anni.
    Il grande aveva capito che ero di vitale importanza per il fratellino per il latte ma era geloso del papà e del nonno così, ogni volta che ce n’era la necessità, il papà chiedeva il permesso per prendere il piccolo in braccio.
    Inutile dire che le attenzioni e le attività erano incentrate sul maggiore e poi, a mano a mano che il piccolo cresceva, abbiamo pareggiato le attenzioni e ripreso la normalità

  2. Sono tutti degli ottimi consigli… Anche io mi sono comportata cosi’ con la bimba piu’ grande ma non ha funzionato. Evidentemente io ho sbagliato qualcosa e nonostante sia passato un anno e’ ancora molto gelosa della sorellina. La vuole ma non la vuole! Buona giornata.
    https://chicchedimamma.com/

  3. Il problema dei libri che sembrano quasi incentivare la gelosia tra fratelli l’ho notato anch’io. Avresti qualche buon librino da conisigliare, che mostri il rapporto tra fratelli come positivo e non sempre il piccolo come un intruso fastidioso?

  4. Io di bimbi ne ho 3: 5-4 e 1 anno e mezzo.
    Leggendo le tue parole mi sono ritrovata moltissimo in tutte le strategie.. e devo dire che ha funzionato anche con noi!!
    Mi sento in particolar modo di sottolineare una cosa (mi riferisco ai w “grandi”): bisogna sempre prestare attenzione a non colpevolizzare sempre e solo uno.. solitamente i bisticci iniziano ben a monte di quello che noi abbiamo visto, e nel 99% dei casi quello che si lamenta non è mai la vittima.. magari era stato proprio lui a provocare per primo. Per cui attenzione a dare giudizi affrettati imho.. noi tendenzialmente risolviamo con scuse reciproche e poi si ricomincia a giocare 🙂
    Cmq come dici tu è un “lavoro” quotidiano per cui ne vale assolutamente la pena 🙂

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