Il diritto delle mamme di non fare niente

Mamme, a volte, tutto ciò che dovete fare è… NIENTE.

Quando si diventa mamme, anzi già da prima, è subito chiaro che ad aspettarci ci saranno un sacco di impegni.
Lo capiamo ascoltando gli altri genitori, gli amici, o anche solo guardando le immagini divertenti su internet riguardo la vita da mamma.
Sono talmente tante le voci che ti dicono quanto dovrai faticare che quando ti ci ritrovi, la fatica la percepisci quasi come un obbligo morale.

In pratica pensi: se fare la mamma è faticoso, se ora non mi sto stancando vuol dire che lo sti facendo male! Avrò sicuramente dimenticato qualcosa.

E così siamo sempre in movimento, alle prese con qualcosa da fare. Rilassarsi? Non solo è impossibile, ma è una colpa!
Quando il bambino è sveglio devi dedicarti a lui e quando dorme devi pensare alla casa e agli altri impegni. Fermarsi significa perdere tempo prezioso.

Ma fermiamoci un attimo. Quello che stiamo facendo è sempre così necessario? Siamo così assuefatte all’idea che dobbiamo avere sempre qualcosa da fare che ci dimentichiamo che, a volte, non fare nulla, va bene! Anzi, va benissimo!

 

I bambini dormono? Oppure sono svegli, hanno fatto colazione/pranzato, sono puliti e vestiti. La casa è più o meno in ordine, almeno per i prossimi 5 minuti…. e io ora non voglio fare niente, se non pensare a me stessa.

I bambini possono giocare da soli, per pranzo una bella spaghettata aglio olio e peperoncino (olio e parmiggiano per i bimbi) andrà benissimo e nel tempo guadagnato non voglio sentirvi parlare di commissioni, di impegni, di cose da fare.

Troppe volte sottovalutiamo noi stesse e le nostre necessità. Troppe volte facciamo le cose solo perchè pensiamo che sia quello che gli altri si aspettano da noi e non perché lo vogliamo davvero o pensiamo siano davvero necessarie.

Invece sì, a volte possiamo starcene senza far niente, tranquille il mondo non smetterà di girare.

La gente che parla e giudica, che possa continuare a divertirsi così… a me non potrebbe importare di meno.
E i sensi di colpa li lascio agli altri 🙂

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