Ormai tutto il mondo sa che sono una fan sfegatata dei Kinder, ma per sapere da dove nasce questa passione, bisogna tornare indietro nel tempo… e in questo post lo voglio fare, condividendo con voi questo video girato da mio padre quando io avevo due anni, mentre ero seduta sul seggiolone.
Prima di tutto: ma quanto ero carina?
E se ve lo state chiedendo sì….a 2 anni ero già una super chiacchierona e quindi ho capito anche da chi abbiano ripreso i miei piccoletti!
Insomma, la cioccolata Kinder ma in generale i prodotti Ferrero fanno da sempre parte della mia vita e non ne ho mai fatto mistero, ma negli ultimi anni mi è capitato in diverse occasioni di confrontarmi con chi invece era assolutamente contrario al consumo di questo genere di prodotti, per via degli ingredienti o dei metodi di produzione, a detta loro da condannare.
Vi devo dire la verità… la mia reazione è sempre stata un po’ del tipo “non me ne frega niente! Continuerò a mangiarli lo stesso e se è così che devo morire…così sia”, ma insisti e insisti, alla fine qualche dubbio è venuto anche a me e quindi sono andata ad informarmi ed ho cercato di approfondire su più fonti possibili, cercando di distinguere le fonti attendibili dalla fuffa (cosa non sempre facile).
Più che altro perché sono dell’idea che se una cosa è sbagliata/dannosa è giusto saperlo. Poi uno piò comunque decidere di infischiarsene e continuare a fare quello che vuole, ma almeno lo fa consapevolmente.
Invece più mi informavo e più scoprivo che c’era ben poco da preoccuparsi… e che gli allarmismi che girano su internet sono per lo più bufale e che non tutte le aziende che usano un ingrediente (l’olio di palma, per fare un esempio) lo fanno allo stesso modo e con lo stesso impatto.
In questo post però non voglio parlare dell’olio di palma, ma di un altro ingrediente fondamentale nei prodotti Ferrero: il latte.
Quasi la totalità dei prodotti Ferrero lo contengono e quando sono stata invitata a fare questo “viaggio alla scoperta del latte”… ho accettato molto volentieri!
Anche perché, Ferrero a parte, a casa nostra consumiamo abitualmente il latte e tutti i suoi derivati, quindi cosa c’è di meglio che vedere le cose con i propri occhi e poter fare tutte le domande ai diretti interessati?
Così sono partita per il Piemonte e dopo questo viaggio di 12 ore in 24 ore… vi posso finalmente raccontare cosa ho scoperto, sperando di essere utile a chi voglia saperne di più!
Il fornitore di latte che abbiamo visitato è Inalpi, che è uno dei maggiori fornitori di latte Ferrero. Quindi quello che vi racconterò riguarda in particolare questo fornitore e il loro stabilimento.
La prima tappa della nostra “gita” è stata la stalla, a conduzione familiare Villafalletto (CN) dove abbiamo visto l’elemento fondamentale della produzione del latte: le mucche.
Ovviamente si tratta di un allevamento e non di un villaggio turistico, ma sono rimasta positivamente colpita dal modo in cui vengono tenuti gli animali. Con cibo a disposizione, liberi di muoversi e soprattutto puliti e sani!
Le mucche erano molto curiose e si avvicinavano mentre passavano. Appena allungavo una mano iniziavano a leccarmela e si sono lasciate accarezzare. Non ero mai stata leccata da una mucca 😀 hanno una lingua super ruvida ahaha
Quando nasce un vitellino Jersey, nella stalla Villafalletto viene tenuto almeno una settimana con la mamma in modo che possa allattarlo e passargli tutti gli anticorpi, dopodiché viene messo insieme agli altri piccoli dove verrà nutrito prima con latte e poi con dei mangimi speciali particolarmente adatti all’età.
La mungitura avviene 2 volte al giorno, la mattina prestissimo e nel tardo pomeriggio. Mungendo ogni 12 ore ci si assicura un latte di ottima qualità, ricco di nutrienti. Mungendo 3 o 4 volte al giorno invece si aumenta la quantità (perché più si munge e più si stimola la produzione) ma ne risente la qualità.
Prima di essere munte, le vacche, ed in particolare le mammelle, vengono lavate.
L’ottima pulizia della stalla, della sala di mungitura e delle vacche, assicurano – insieme all’adozione delle migliori pratiche di mungitura – che la carica batterica contenuta nel latte crudo, prima della pastorizzazione, sia bassissima (il limite di legge è 100.000 e la media dei fornitori Ferrero di solito si aggira intorno ai 25.000, mentre il loro nelle ultime analisi è risultato addirittura 2.000!) Avere un latte di buona qualità già all’origine assicura un’alta qualità del prodotto finito.
Le mucche trattate con antibiotici e medicinali vengono tenute in uno spazio isolato dalle altre e il loro latte viene separato e scartato finché, finita la cura, non vengono di nuovo ritenute idonee.
Una volta raccolto il latte, viene portato allo stabilimento di lavorazione.
Non ricordo esattamente cosa faccia ogni macchinario o tutti questi tubi… ma comunque ve li faccio vedere, giusto per farvi capire cosa ci sia dietro un semplice bicchiere di latte!
Alcuni dati:
La capacità produttiva della torre di sprayatura realizzata è la seguente:
- Raccolta del latte da circa 400 stalle piemontesi
- Lavorazione di 400-500 tonnellate di latte crudo al giorno;
- Produzione di 2,5 t di latte in polvere all’ora;
- Copertura del fabbisogno per circa 17.000 tonnellate all’anno.
I vantaggi conseguiti con l’iniziativa sono stati:
- Garanzia dell’approvvigionamento fornitura latte: Ferrero con l’80% degli acquisti è il primo cliente di Inalpi. Il rapporto con Ferrero salvaguardia le aziende piemontesi e, nel contempo, soddisfa le esigenze di trasparenza e tracciabilità dell’acquirente. Gli allevatori possono contare su un rapporto di lungo periodo, offrendo loro maggior serenità nel valutare investimenti migliorativi nei propri allevamenti.
- Garanzia dell’eccellenza qualitativa perché i controlli sono continui e la torre di polverizzazione è di ultima generazione, costruita su input di tecnici Ferrero la torre è tailor made sui loro bisogni.
- Controllo dell’intera supply chain: tracciabilità e controlli della stalle.
Il latte in polvere non è “latte artificiale” ma latte vero, che viene semplicemente disidratato fino a diventare polvere.
E’ un processo che richiede diversi macchinari ed è anche molto costoso, quindi il fatto che venga utilizzato in questa forma non dipende dal fatto di voler risparmiare (avviene il contrario!) ma sono i tipi di preparazioni che lo richiedono. Con il latte fresco non si potrebbe arrivare allo stesso risultato.
I controlli sono frequenti e vengono effettuati in ogni passaggio della filiera.
Lo stabilimento è pulitissimo e prima di entrare siamo stati praticamente “sterilizzati” 😀
C’è un aspirapolvere diverso per ogni piano dell’edificio e ogni volta che viene finito di passare, la polvere al suo interno viene fatta analizzare in laboratorio per verificare l’eventuale presenza di germi.
Un’altra cosa che mi ha fatto molto piacere scoprire è che Ferrero acquista il latte dai suoi fornitori ad un prezzo indicizzato e con un contratto triennale. Questo è un fattore importante perchè il prezzo del latte subisce delle grandi variazioni e ci sono periodi in cui costa pochissimo, cosa che non permetterebbe alle aziende più piccole (che non possono guadagnare grazie alla quantità) di sopravvivere.
Il prezzo indicizzato assicura il giusto guadagno ai fornitori che a loro volta possono permettersi di mantenere standard di qualità elevati senza.
Solo poche latterie sono in grado di adeguarsi e rispettare le rigide regole Ferrero. Oggi non più di 55 latterie nel mondo su migliaia sono idonee a entrare nel parco fornitori Ferrero
Per molti multinazionale = male, sempre e comunque. Io invece non sono di quest’opinione e più ho occasione di conoscere certe realtà dall’interno e più quest’idea viene confermata.
Non vi dico di credermi sulla parola, per come la penso io…non bisognerebbe credere a nessuno sulla parola, ma il consiglio che mi sento di dare a chi è arrivato a leggere fino a qui è quello, in generale, di abbandonare i pregiudizi e, quando possibile, informarsi direttamente… alzandosi dalla sedia e andando a vedere con i propri occhi e non solo attraverso un pc.
Ps: sicuramente ho dimenticato di scrivere/riportare qualcosa… se avete qualche domanda, scrivetemela pure nei commenti, se è qualcosa a cui posso rispondere lo faccio volentieri!
[…] avevo già avuto modo di scoprire la filiera del latte quindi ho saltato quella parte e dopo aver fatto un breve salto dalle parti dello zucchero (a […]