Bambini e tecnologia, sì grazie!

La settimana scorsa sono stata intervistata dai gestori di KidzInMind, un portale che raccoglie informazioni, notizie, curiosità e consigli per mamme e papà tecnologici.
Sono stata felice di avere l’occasione di parlare di questo argomento, che tra l’altro avevo in mente di affrontare già da un po’…
Perciò ripropongo anche qui sul blog l’intervista che in ogni caso trovate anche QUI sul sito di KidzInMind

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I tuoi bambini da che età usano tablet e smartphone? Con quali modalità?

Daniel (4 anni) ha usato per la prima volta il tablet/smartphone intorno ai due anni, mentre Alyssa (20 mesi) ha iniziato a toccare questi strumenti in modo consapevole già verso i 12 mesi.
Ho sempre scelto per loro applicazioni divertenti ma che avessero anche uno scopo educativo.
Le app a pagamento che ho comprato per l’iphone e il tablet sono praticamente tutte per loro, proprio perché ci tengo che i programmi siano di qualità…e la qualità giustamente si paga (che poi i prezzi sono davvero irrisori, se pensiamo a come normalmente buttato i soldi per tante cavolate…anche il classico giretto sulle macchinette a gettone spesso costa più di una buona app)
Ma non credo sia necessario proporre solo app che abbiano l’esclusiva funzione di insegnare qualcosa, perché si sa che i bambini (ma anche gli adulti eh, solo che noi spesso ce ne dimentichiamo) le cose le imparano giocando. Quindi anche un semplice gioco fatto per divertire può avere di fondo una funzione educativa, se si tratta di un divertimento intelligente.
E lì sta a noi genitori saper selezionare.

Come si può usare la tecnologia per attirare l’attenzione dei bambini senza però perdere il controllo?

Innanzitutto dovremmo essere noi i primi a conoscerla.
Non si può pretendere di controllare qualcosa che non si conosce.
Perciò prima di lasciare un bambino davanti ad un tablet – o prima di impedirgli a priori di usarlo – io genitore devo sapere di cosa stiamo parlando e come funziona il tutto.
A quel punto sarò in grado di mettere in atto tutte le misure di sicurezza necessarie, impedendo l’accesso a contenuti inappropriati impostando filtri e blocchi, installando solo applicazioni e giochi di qualità e a misura di età.
Dobbiamo inoltre accompagnare i bambini, soprattutto se molto piccoli, durante l’uso (ma senza soffocarli, perché come per tutti gli altri giochi e attività devono essere liberi di sperimentare anche da soli) e impostare un limite di tempo al termine del quale si spegne tutto e si fa dell’altro.

Ci sono dispositivi più adatti di altri? Computer, videocamere, smartphone, tablet…

Ogni dispositivo ha le sue caratteristiche che possono essere più o meno adatte in base all’uso che ne vogliamo fare e all’età di chi lo usa.
Sicuramente i dispositivi touchscreen sono più immediati e intuitivi di un computer con mouse e tastiera, perciò per un bambino è più semplice riuscire ad utilizzarli in autonomia.

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Dove si nascondono le insidie nell’uso precoce della tecnologia?

Prima di rispondere voglio fare una premessa:
Io sono da sempre una sostenitrice della tecnologia, fin da piccola ho giocato con videogame e giochi elettronici, sono stata una delle prime tra i miei amici ad avere il tamagotchi o l’agendina elettronica (cose che paragonate a quelle di ora sembrano i passatempi più genuini del mondo, ma che allora erano guardati male più o meno come adesso in molti guardano smartphone e tablet in mano ai bambini).
Insomma, non mi sono persa niente, dal primo Gameboy all’ultima Playstation, ancora adesso sono appassionata di videogiochi e computer ed ho avuto spesso a che fare le critiche di chi sosteneva fossero tutte cose diseducative e pericolose.
Ma posso dire che per me invece non hanno rappresentato per niente un ostacolo nel mio sviluppo intellettivo né hanno minato la mia creatività e fantasia anzi credo proprio che siano stati degli alleati!

La mia voglia di leggere, disegnare, scrivere, inventare, scoprire, studiare…era spesso più alta rispetto a quella di tanti miei coetanei molto meno tecnologici di me.

Sentendo alcuni genitori, una delle paure più diffuse è quella che i bambini che usano mezzi tecnologici rischino di perdere la capacità di divertirsi con gli oggetti reali, di inventare e usare la fantasia….
A perte il fatto che i computer SONO oggetti reali con i quali i nostri figli avranno a che fare per tutta la vita, secondo la mia esperienza, sono convinta che non sia affatto così.
Bisogna tenere conto però che un tablet non è un gameboy in cui metti la cassetta e più di quello non puoi fare. Dal tablet si può accedere ad internet e quindi a contenuti pericolosi e inadatti. Per questo è necessario che l’utilizzo sia controllato e reso su misura e sicuro per il bambino che ne entra in contatto.
Tornando alla domanda quindi, dico che le insidie nell’uso precoce della tecnologia (controllata) non esistono.
Nel senso che non è l’uso precoce della tecnologia in sé a rappresentare un’insidia, ma casomai lo è la mancanza di stimoli alternativi.
Se lasciamo che il bambino giochi e impari con il tablet, ma poi lo coinvolgiamo anche in attività creative manuali, lo portiamo fuori stimolando la sua curiosità e voglia di apprendimento mostrandoci noi per primi curiosi e appassionati, gli insegniamo a sfruttare il potere della fantasia (non credo che la fantasia sia una qualità così innata, ma che dipenda molto dagli stimoli che riceviamo e che quindi dovremmo dare se vogliamo che i nostri figli la sviluppino), lo incoraggiamo ad esprimersi in modi differenti senza reprimerlo, gli facciamo conoscere l’arte, la musica affiancandolo in questa scoperta contagiandolo con il NOSTRO entusiasmo… allora vedrete che la tecnologia non sarà che UNO dei suoi interessi, non sarà che UNO dei mezzi che utilizzerà nell’infanzia, adolescenza e vita adulta.

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Son proprio bambini schiavi della tecnologia.. 😉

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5 commenti

  1. L’ha ribloggato su momfrancescae ha commentato:
    Ottimo post che parla di bimbi e tecnologia! Da leggere!

  2. Approvo e condivido tutto. Anche io ho avuto sempre un ottimo rapporto con la tecnologia e ho avuto modo di sfruttarla anche per acquisire competenze lavorative. Ho coetanee tecnologicamente “analfabete” e per me questo è un handicap, come lo era, negli anni 70, l’analfabetismo scolastico. I miei figli, di 8 e 5 anni, hanno a disposizione un tablet solo da questa estate, hanno giochi divertenti, che io conosco e con i quali gioco a mia volta, insieme a loro, ma anche tutta una serie di App istruttive. E non c’è soddisfazione più grande, per me, di sentire mia figlia di 5 anni ripetere parole in inglese mentre passa il suo tempo stabilito sull’iPad, o mio figlio che utilizza il suo tempo con una App di Geografia (oggi stava imparando gli inni nazionali).
    I bambini sono spugne e non è importante come apprendono nozioni, ma che lo facciano con curiosità e interesse.

    1. Naturalmente, sono perfettamente d’accordo con te 🙂 anche i miei hanno imparato davvero tante cose anche grazie all’ausilio di tablet, smartphone e pc.
      E non bisogna pensare che usare la tecnologia implichi rinunciare e accantonare tutto il resto, una cosa non esclude l’altra!

  3. L’ha ribloggato su progettofelicee ha commentato:
    Condivido con piacere questo post che parla positivamente dei bambini e della tecnologia.

  4. Concordo con te su tutto, bel post, molto utile! 🙂

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