La Befana vien di Notte – Recensione del film con Paola Cortellesi

LA BEFANA VIEN DI NOTTE: RECENSIONE

Quello che manca da un bel po’ nel panorama cinematografico, soprattutto quello italiano, è un bel film “fantastico” per i ragazzini.
Quand’ero piccola quanto mi piacevano quelle avventure in cui protagonisti principali erano bambini come me, o poco più grandi, che si ritrovavano in situazioni adrenaliniche in cui anche un adulto avrebbe faticato ma che alla fine riuscivano a risolvere brillantemente.
Sì, lo confesso, ho molta nostalgia di film un po’ meno complessi rispetto a quelli di oggi, ma più ricchi d’atmosfera.

Quando ho visto il trailer, divertentissimo, sono rimasta stupita: un film “fantastico” italiano d’avventura con protagonisti dei ragazzini? Non ci potevo credere!

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Per farvi capire meglio iniziamo dalla trama.
La nostra protagonista Paola, insegnante di scuola in un paesino montano, ha un piccolo segreto: ogni notte a mezzanotte si trasforma nella Befana!
E se il 6 gennaio la vediamo sfrecciare sulla sua scopa a distribuire i regali in ogni casa (tranne in quelle dei bimbi cattivi, lì consegna carbone), le altre notti dell’anno è impegnata nella routine: incartare i pacchi, leggere le letterine, scegliere i regali, fare ginnastica e tenersi in forma. Perché consegnare tutto in una notte non è cosa da tutti e richiede una certa “prestanza fisica”.
Il tutto intervallato da giornate trascorse nelle proprie classi in cui tenta di insegnare qualcosa a ragazzini sempre più svogliati e difficili da stimolare.

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Ed è proprio nella sua classe che incontriamo il nostro sestetto di ragazzini “terribili” che avranno il compito di… beh, tra poco ve lo dirò. Però prima analizziamo questi ragazzini: c’è il timido che ha perso il padre, la bionda e coraggiosa di cui lui è innamorato, c’è il bulletto, c’è la ragazzina di colore che però quando viene apostrofata con un “torna a casa tua” risponde con un “sono nata a Cinisello Balsamo!”.

E poi ci sono il bambino paffutello e quello di origine asiatica col piglio da inventore.
La stereotipazione dei ragazzi ha due funzioni: la prima è quella di rappresentare un po’ uno spaccato della società di oggi con tutti i suoi problemi di aggregazione e inclusione; la secondo è quella di strizzare l’occhio a film anni 80 come il celeberrimo i Goonies.
Le citazioni, infatti, sono diverse, la maggior parte prese proprio da film cult dell’epoca passata.

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Altra analogia con i classici film degli anni ’80 e ’90 è quella del non proporre una storia edulcorata e moralista, di quelle che si vede siano state pensate per non far arrabbiare nessuno.
Al contrario, qui troviamo la maestra che molla al bullo una scappellotto, scene di tensione non da poco, un cattivo davvero cattivo e anche qualche parolaccia.

D’altra parte, non è un film pensato per la prima infanzia, ma per ragazzini con un’età simile a quella dei protagonisti, quindi dai 9/10 anni in poi.

Comunque, il nostro gruppetto “problematico”, presto dovrà fare i conti con il rapimento della Befana da parte di Mr Johnny e lanciarsi in una missione di salvataggio molto rischiosa.

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Questo film mi è piaciuto moltissimo sia per l’originalità dell’idea che per la realizzazione: tra i tantissimi film sul Natale in cui il protagonista è praticamente sempre lui, Babbo Natale, abbiamo finalmente un film che rende onore alla “vecchina nostrana” che con le “scarpe tutte rotte” porta dolci e giocattoli a tutti i bambini bravi.
Anche la vicenda adattata a questa eroina atipica è assolutamente divertente e piacevole.

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Tra le varie “morali”, inoltre, che si possono trovare, penso che una tra le più importanti sia l’accettazione degli altri oltre le loro diversità: la maestra infatti ribadisce molto incisivamente che “uniti e collaborando si può affrontare il mondo esterno”, oltre le mura sicure della scuola. Una morale che, pian piano, entrerà nei cuori dei giovani protagonisti portandoli a maturare e a crescere alla fine di un’avventura indimenticabile.

Ai vostri bambini piacerà per tutte le situazioni buffe e a voi, inoltre, piacerà scoprire tutti i riferimenti ad una cultura cinematografica tipica di quanti erano bambini negli anni 80-90. Buona Befana a Tutti!

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*In collaborazione con Universal*

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1 commento

  1. da piccola non vedevo l’ora che venisse 🙂

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