
La nostra esperienza in un ryokan giapponese
Quando si parla di Giappone, una delle esperienze più autentiche che si possono vivere è quella di soggiornare in un ryokan, la tradizionale locanda giapponese.
Così, con il nostro inseparabile amico George curiosone acquistato nel mondo sommerso della Tokyo Station, ci siamo avventurati ad Hakone, un paesino di montagna immerso nel verde e famoso per le terme e i onsen.
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Com’è andata? Ve lo lasciamo scoprire attraverso questo Vlog su come abbiamo passato 24 ore da veri “Antichi Giapponesi” 🇯🇵🍱
La salita e il Buddha protettore
Per rendere l’esperienza più autentica, abbiamo deciso di affrontare la salita verso il ryokan a piedi. Una bella sfida, soprattutto con George che ci incoraggiava e ogni tanto si lamentava: “Ma proprio una salita dovevi scegliere?” (no aspettate, quella ero io).
Ci siamo fermati a rifocillarci e a fare un’offerta al Buddha lungo il percorso, sperando in un viaggio sicuro. George ha lasciato anche il suo desiderio: mangiare sempre tante buone banane. Si è avverato subito con una banana giapponese incartata nella plastica. Non si sa mai cosa aspettarsi da questi desideri!

Il ryokan: un tuffo nel passato
Appena entrati nel ryokan, siamo stati catapultati in un’atmosfera d’altri tempi. Le scarpe via, ciabattine ai piedi (anche se George è rimasto scalzo) e un ambiente che profumava di tradizione. La nostra stanza era essenziale, con tatami, una vista spettacolare e un set per il tè già pronto.
George, naturalmente, ha trovato il frigo con la birra. “Chissà com’è George da ubriaco?” si è chiesto qualcuno.


Gli yukata e i futon
Dopo una breve esplorazione, abbiamo trovato gli yukata, le vesti tradizionali giapponesi. Ci siamo vestiti per la cena, anche se improvvisando un po’ (George, purtroppo, non ha trovato la sua taglia ed è rimasto con la maglietta poco appropriata). La notte si preannunciava interessante: avremmo dormito sui futon tirati fuori come in Doraemon. La sala da tè si sarebbe trasformata in una sala da nanna.

La cena tipica: scoperta e coraggio
La cena è stata un piccolo spettacolo: tante portate, alcune misteriose, altre familiari. Riso, zuppa di miso, pietanze fredde da scaldare sul momento. Alyssa è stata bravissima: ha assaggiato tutto, anche i sapori più particolari. George, ovviamente, era curioso come sempre e ha mangiato di tutto, compreso il dolcetto finale con la frutta. Il nostro motto è stato chiaro: assaggiare tutto per scoprire nuovi sapori.


La colazione: un inizio… diverso
La mattina seguente, ci aspettava la “colazione kaiseki”, ovvero la colazione tradizionale giapponese: zuppa di miso, tofu, salmone, insalata e altre pietanze misteriose.
Alyssa ha affrontato l’insalata con la stessa grinta della sera precedente. George si è ambientato perfettamente, anche se avrebbe preferito le banane. Alla fine, ci siamo immedesimati nella cultura locale e abbiamo apprezzato questa colazione così diversa dalla nostra.

Un’esperienza unica, ma con ritorno alla civiltà
L’esperienza al ryokan si è conclusa troppo presto, ma dobbiamo ammettere che siamo stati felici di tornare alla civiltà. Il Giappone “wild” è affascinante, ma almeno per noi è bello solo a piccole dosi. Non siamo ancora pronti ad abbandonare la nostra amata colazione con cappuccino e dolcetto (o a base di Fluffy Pancakes Giapponesi) in cambio di sottaceti, tofu e salmone grigliato.

Consigliamo questa esperienza a chi vuole immergersi nella cultura giapponese e scoprire uno stile di vita diverso, ma siamo altrettanto contenti di esserci rituffati nelle comodità quotidiane. George è d’accordo, anche se rimpiange ancora un po’ le sue banane!

E voi, lo fareste?
Vi piacerebbe provare un soggiorno in un ryokan? Se avete già vissuto un’esperienza simile, raccontatecela nei commenti! Noi vi salutiamo e ci vediamo alla prossima avventura, sempre con George al nostro fianco.