Le prime parole? I bimbi le imparano nel pancione.

Questa è una notizia del 2013 ma io l’ho scoperta solo oggi e ne sono rimasta davvero sorpresa! E dimostra come i miei figli siano nati già romanacci 😛
Quando iniziamo a imparare le prime parole? Già nel pancione della mamma.

pancione silvia lonardo alyssaPin

Impareranno anche a farsi i selfie, nel pancione?

Il grembo materno come un’aula, dove il feto incomincia a imparare la lingua che parlerà da grande.  Mentre sono ancora nella pancia i bebè ‘studiano’ il linguaggio dalle loro mamme. Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell’Università di Washington.
La ricerca ha dimostrato che i bimbi nati da poche ore sono in grado di distinguere i suoni di una lingua sconosciuta da quelli appartenenti a quella nativa. Secondo gli studiosi il feto inizia ad apprendere l’idioma sin da quando cresce nel ventre materno durante la gestazione, dunque molto prima di quanto si pensasse finora. I meccanismi sensoriali e cerebrali si sviluppano infatti alla 30esima settimana e il nuovo studio dimostra che nelle ultime dieci settimane di ‘permanenza’ nel pancione, il bebè ‘non nato’ ascolta la mamma parlare e alla nascita può dimostrare di aver sentito. “La mamma ha il ‘diritto di prelazione’ quando si parla di influenzare il cervello del bambino – spiega Patricia Kuhl, co-autrice della ricerca e co-direttrice dell’Institute for Learning & Brain Sciences – I suoni vocali da lei emessi nei suoi discorsi sono il punto di riferimento più forte e il feto si fissa su questi”.

Già in precedenza una ricerca di Kathleen Wermke, dell’ Università di Wurzburg, in Germania, rivelava che i neonati nascono pronti ad apprendere e sono in grado di intuire le differenze fra i suoni del linguaggio entro i primi mesi di vita. In quel caso ricercatori francesi e tedeschi dimostrarono che il pianto dei bambini è affine ai modelli melodici della lingua che hanno sentito ancora prima di nascere. Ma finora non c’erano prove del fatto che le “lezioni” cominciassero già in utero.

Nel lavoro dell’Università di Washington sono stati esaminati 40 neonati, maschi e femmine, venuti alla luce 30 ore prima. I bebè hanno ascoltato i suoni vocali della loro lingua madre e di una lingua straniera. Il loro interesse per i suoni è stato valutato da quanto a lungo succhiavano un ciuccio collegato a un computer. Questo strumento ha permesso di misurare le loro reazioni. Il risultato è che i neonati succhiavano più a lungo quando ascoltavano la lingua straniera, meno in presenza di suoni della propria lingua.

La differenza di reazione, riscontrata sia negli Stati Uniti che in Svezia, indica che i piccoli sono capaci di distinguere fra i suoni ascoltati in utero. “Questo è il primo studio che ‘fotografa’ l’apprendimento prenatale dei feti riguardo ai suoni e alla specifica musicalità del linguaggio materno – commenta Christine Moon, fra gli autori dello studio e professoressa di psicologia della Pacific Lutheran University di Tacoma – Si sposta così la misurazione dell’esperienza con i suoni del linguaggio da sei mesi d’età a prima della nascita”. Per gli scienziati i bambini sono i migliori allievi e scoprire come assorbono le informazioni potrebbe far luce sull’apprendimento durante tutto l’arco della vita. “Vogliamo arrivare a scoprire qual è la magia che scatta nella prima infanzia, quando i piccoli sono come spugne. Una magia che sparisce in età adulta.
Per i ricercatori le mamme devono seguire un unico consiglio: parlare ai bambini non solo dai primi mesi di vita, ma anche quando sono nel pancione.

[Fonte]

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