15 giorni in Florida con i bambini (Da Natale al 9 Gennaio)

Eccomi finalmente qui a raccontarvi nel dettaglio il nostro viaggio di 2 settimane in Florida!
Questo per noi è stato il nostro primo vero viaggio in famiglia, infatti da quando sono nati i bambini abbiamo sempre fatto delle vacanze molto semplici vicino casa.
La voglia di viaggiare c’è sempre stata, ma volevo aspettare che entrambi fossero abbastanza grandi per apprezzare l’esperienza e ricordarla.
Poi la mia amica Eva mi ha proposto un viaggio “di coppia” con le nostre famiglie (anche loro hanno due bambini della stessa età dei miei!).
Destinazione: Florida. E non una meta in particolare, ma il tour on the road di tutto lo stato!

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Da una parte ero un po’ preoccupata perché io sono sempre stata una abbastanza pigra anche in viaggio. Cioè, mi piace andare in posti nuovi, ma poi mi piace anche stare tranquilla e gironzolare come mi va e quando mi va. Ero così anche prima di avere figli, figuriamoci ora con l’impegno in più di gestire due bambini… ma poi ho subito pensato a Disney World di Orlando e la promessa della mia amica che avrebbe organizzato tutto lei mi ha convinta ad accettare!

Partenza fissata al 25 dicembre, il giorno di Natale, perchè l’idea era quella di sfruttare a pieno le vacanze scolastiche.
Il ritorno è stato programmato per il 9 gennaio, con il rientro a scuola il 10 gennaio, preventivando quindi 3 giorni di assenza.

Abbiamo prenotato il volo quasi un anno prima e questo ci ha permesso di risparmiare molto sul costo del biglietto, che è venuto quasi la metà rispetto a quanto lo avremmo pagato comprandolo all’ultimo momento.

Quando abbiamo comprato i biglietti ci sembrava una cosa lontanissima e astratta, ma in men che non si dica un anno è passato e il 24 dicembre eravamo con le valige pronte!

Richiesta Visto / Esta

Prima di partire per gli Stati Uniti d’America, è necessario richiedere un ESTA USA o un visto.

Si tratta di un’autorizzazione obbligatoria e il mio consiglio è di richiederla entro i giusti tempi per essere sicuri di non avere problemi!

Queste sono state le tappe del nostro viaggio:

Giorno 1: Volo e arrivo a Miami Beach
Giorno 2: Miami Beach (Spiaggia)
Giorno 3: Miami Beach – (South Beach, quartiere degli artisti)
Giorno 4: Bahia Honda – Marathon
Giorno 5: Key West
Giorno 6: Everglades
Giorno 7: Naples
Giorno 8: Naples
Giorno 9: Sarasota
Giorno 10: St. Augustine – Orlando
Giorno 11: Orlando  (DisneyWorld)
Giorno 12: Orlando  (Island of Adventure)
Giorno 13: Cape Canaveral (Nasa)
Giorno 14: Miami DownTown (Shopping)
Giorno 15: Volo da Miami DownTown

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GIORNO 1

Il viaggio di andata è stato abbastanza stancante, oltre che per la durata del volo, per l’effetto del fuso orario.
Anzi il volo devo dire che è passato senza troppi problemi, sull’aereo Lufthansa ogni posto era dotato di monitor con tanti bei film (anche molto recenti come Cars 3, Cattivissimo me 3, Capitan Mutanda, ecc…) da guardare o giochi da fare quindi ognuno di noi ha potuto passare il tempo come voleva.

All’arrivo abbiamo noleggiato due auto e dopo un primo momento di panico da parte del marito per la guida con il cambio automatico, ci siamo lanciati verso il nostro hotel!

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Abbiamo alloggiato al Seaside Apartment Hotel composto da mini appartamenti con cucina e balcone.

Siamo arrivati nella nostra stanza che erano le 5 del pomeriggio (che in Italia sarebbero state le 11 di sera), ma noi non dormivamo da 2 giorni… quindi dopo aver sistemato i bagagli ed esserci lavati ho preparato un po’ di pasta che avevo portato dall’Italia ma i bambini si sono addormentati prima che fosse pronta e alle 19:00 locali erano entrambi nel mondo dei sogni.

…salvo poi svegliarsi alle 3 di notte come se fosse pieno giorno!

Insomma, il jet lag nei primi due giorni lo abbiamo sentito tutto, ma poi abbiamo preso il giro giusto e tutto è andato bene 🙂

GIORNO 2

Il secondo giorno, per farci passare il sonno, siamo andati a darci la carica con una bella colazione americana.
Io non vedevo l’ora di provare gli autentici pancakes, così ci siamo fiondati da Denny’s, un locale di catena famoso da quelle parti e dopo aver visto il menù ho capito che i pancakes giganti sarebbero stati la cosa più light che avrei potuto ordinare.

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Io li ho presi semplici, conditi poi con sciroppo d’acero. Per i bambini invece li ho presi con le gocce di cioccolato, che hanno mangiato direttamente così.

In genere nei menù della colazione è incluso succo d’arancia o succo di mela.

Dopo la colazione siamo andati a fare un po’ di shopping di necessità da Walmart, un megastore dentro il quale si può trovare TUTTO, dal cibo all’arredamento, alla tecnologia.

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Il solo reparto giocattoli di Walmart è grande praticamente quanto un Toys! Io e i bambini ovviamente abbiamo passato la maggior parte del tempo lì mentre “i grandi” facevano la spesa 😀

Eccolo qui in un video che ho girato quel giorno.

A pranzo i nostri amici hanno deciso di mangiare in stanza quello che avevano comprato al supermercato ma noi eravamo troppo curiosi di provare la cucina del luogo, così messa via la stanchezza, siamo andati in esplorazione sulla Collins Ave e abbiamo deciso di entrare da Manolo, un posto a metà tra un fast food e un ristorante, in cui comunque si viene serviti al tavolo e c’è parecchia scelta.
Abbiamo mangiato bene e tra l’altro ho bevuto il caffè “meno peggio” di tutto il soggiorno 😀

Il pomeriggio invece abbiamo portato i bambini al playground più bello in cui sia mai stata!
E’ un enorme parco giochi con percorsi fantastici e tante strutture per arrampicarsi.
C’è anche un enorme campo da calcio su cui poter giocare liberamente.
Siamo stati lì tutto il pomeriggio e i bambini si sono divertiti come matti.

Dimenticavo di dirvi, che in via del tutto casuale, due giorni prima ero venuta a sapere che anche Claudia Porta, del blog “La casa nella prateria” era in viaggio in Florida con la famiglia e che quel giorno erano proprio a Miami! Così ci siamo messe d’accordo e la sera ci siamo trovati tutti insieme a Sout Beach, a mangiare al ristorante di pesce Monty’s Raw Bar.

E’ stata una serata fantastica durante la quale, tra le altre cose, ho assaggiato per la prima volta l’alligatore!

Com’era? Beh, era buono! Ma ci credo… era fritto! Tutto quando lo friggi diventa buono 😀 Oltretutto era speziato e condito con una salsa. Un sapore comunque particolare ma avrei preferito provarlo in una versione più semplice, per sentirne meglio il sapore.
E’ comunque un’esperienza da fare!

I bambini si sono seduti in un tavolo a parte e si sono gustati un ottimo fish&chips.

GIORNO 3

Voi sapete che io non amo il mare ma ovviamente tutto il resto della famiglia sì, quindi non potevamo certo stare a Miami senza andare una giornata in spiaggia!

La colazione l’abbiamo fatta a pochi metri dalla spiaggia, in un locale turistico chiamato Kantina. Io ho preso dei waffle (altra cosa che dovevo provare) che non erano male, anche se avevo preferito di gran lunga i pancakes del giorno prima.

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South Beach è una zona davvero bellissima. Ci sono queste grandi strade pulite tutte tempestate di palme e gente bellissima che fa jogging con i pettorali in fuori o porta a passeggio dei bellissimi cani. Palestre sulla spiaggia su cui fare bonazzo-whatching e un’atmosfera da telefilm americano.

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Le spiagge sono come quelle di Baywatch, ci sono anche le tipiche casette dei guardiaspiaggia, sotto la quale non potevo certo esimermi dal farmi una foto!

I bambini non hanno nemmeno aspettato 2 minuti dopo aver messo i piedi nella sabbia che si erano già buttati in acqua.
Devo dire che mi faceva abbastanza strano vederli sguazzare il 27 dicembre ma vi assicuro che faceva un caldo bestiale.
Io che non lo sopporto ad un certo punto ho iniziato ad andare in giro con un vestitino di Alyssa sulla testa tipo cappuccio… loro però si sono divertiti come matti e non volevano più andar via.

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A pranzo ci siamo fermati al Diner 11st. Un posto carino e caratteristico, ma niente di speciale dal punto di vista del menù: panini, hot dog e hamburger di media qualità.

GIORNO 4

Era quasi giunto il momento di lasciare Miami, ma prima ci siamo concessi un’ultima tappa, a mio avviso la più bella: Wynwood Park, ovvero il quartiere degli artisti!

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Man mano che ci si avvicina a questa parte della città, i muri iniziano ad essere sempre più colorati fino ad arrivare al cuore del quartiere in cui è davvero difficile trovare 10cm di parete che non sia ricoperta da disegni.
E non pensate ai graffiti che di solito deturpano i nostri edifici, quella che ho visto lì era arte allo stato puro!

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L’ingresso all’esposizione vera e propria è gratuita e lì troviamo i capolavori più belli.

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Un museo a cielo aperto che non può annoiare e che ha entusiasmato tanto anche i bambini.

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A quel punto ci siamo rimessi in viaggio verso la tappa successiva: Marathon (tappa intermedia per raggiungere le Key’s)
Dopo qualche ora di viaggio però ci viene fame, così ci fermiamo ad un diner a caso lungo la strada.

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Faccio qualche foto allo squalo che sbuca dalla parete e poi faccio per entrare nel ristorante quando vedo qualcuno uscire e venirmi incontro… è Claudia!
Non potevo crederci. Tra tutti i posti della Florida in cui entrambe potevamo essere, ci incontriamo casualmente in un ristorante lungo la strada!

Incontro assurdo a parte (vi anticipo che non sarà l’ultimo) il ristorante era davvero ottimo!
Si chiama Mrs Mac ed è una figata anche solo da guardare.

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I muri, le finestre e perfino i lampadari sono ricoperti con vere targhe di automobili e anche il cibo era ottimo (sempre roba americana eh, non vi aspettate la carbonara). Il loro piatto forte è la zuppa di chili, per cui hanno anche vinto un premio.

La sera siamo arrivati all’hotel Blackfin resort. Che poi altro non era che il classico motel che si vede nei film e nelle serie tv 😀
Un posto modesto ma pulito e carino, dotato anche di una piccola piscina in cui i bambini sono rimasti praticamente finchè non ha fatto buio.

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Non riuscendo più a tollerare altri panini, nuggets e simili, la sera siamo andati a cena in un ristorante con cucina “italiana” (volutamente scritto tra virgolette ahahah) che dopo un’iniziale brutta impressione appena entrati, ci ha fatto poi ricredere con le portate che vuoi per la fame o la disperazione non erano niente male!

Io e ilmarito ci siamo divisi una “melanzana alla parmigiana” che viene servita accompagnata da spaghetti al pomodoro (??)
Poi ho chiesto a parte un po’ di pane.
La cameriera mi chiede (ovviament ein inglese) “all’aglio?”
e io “no, normale”
cameriera: “perché non all’aglio?”
io: “boh, semplicemente… lo vorrei normale”
cameriera: “ma all’aglio è più buono!”
io: “e va bene, portamelo all’aglio”
cameriera: “ottima scelta”

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Ragazzi, non smetterò mai di ringraziare quella cameriera. Quel pane all’aglio era buonissimo!! Una cosa eccezionale. Mi raccomando, quando chiedete il pane, fatevelo portare all’aglio. Oppure i “bread stick” altra cosa per la quale ho sviluppato una dipendenza durante quei giorni.

Ai bambini invece ho fatto dividere un piatto di spaghetti al pomodoro… da specificare “senza polpette” perchè per loro gli spaghetti al pomodoro hanno sempre incluse le polpette, stile Lilli e il vagabondo.

GIORNO 5

La mattinata del 5° giorno l’abbiamo passata tutta on the road per spostarci da Marathon verso le Key’s, facendo però prima una piccola sosta in una delle spiagge più famose: Bahia Honda.
Purtroppo l’uragano Irma che si è abbattuto sulla Florida a luglio ha lasciato davvero molti danni da quelle parti (sono ancora tanti i mucchi di detriti che si possono vedere lungo la strada) e praticamente tutte le spiagge erano chiuse. Una però era aperta quindi siamo andati!
Era una spiaggia piccola e dall’aspetto selvatico. In mare prima di arrivare alla parte sabbiosa bisognava fare qualche parte sui sassi. Sofferenza che i bambini hanno sopportato senza fare un fiato pur di farsi ancora il bagno in mare 😀

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Dalla spiaggia si può raggiungere e visitare il vecchio ponte di Bahia Honda per godersi la vista dall’alto.

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Per il pranzo ci siamo fermati in un posto chiamato Hurricane Hole, un ristorante sul mare degno di nota per il fantastico playground al suo interno: una nave pirata piena di passaggi segreti!
I bambini così hanno potuto giocare liberamente mentre noi ordinavamo e aspettavamo i piatti.

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Io quel giorno me la sono voluta rischiare e ho ordinato un piatto di pasta di quelli che sanno di lercio già solo dal nome. Di quel tipo che si vedono nelle videoricette della pagina “Tasty”, ma la curiosità è stata più forte di me e ho ordinato la mia pasta con panna, pollo e un’altra 50ina di ingredienti. E in più, come se non bastasse, era guarnito con fette di pane (perché, non vuoi accompagnare la pasta con un po’ di pane?)

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Non linciatemi… ma non era niente male! L’unico problema… e questo è il problema un po’ di qualsiasi cosa ordinate, è che era enorme! Quindi un po’ l’ho dovuta lasciare, ma mi è dispiaciuto!

GIORNO 6

Arrivo alle Everglades, le “foreste tropicali” della Florida.
In pratica un’immensa area selvaggia fatta di fitta vegetazione, cieli sorvolati da rapaci e paludi e fiumi pieni di alligatori ma anche di tartarughe e lamantini.
Insomma la natura selvaggia in tutto il suo splendore!

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La zona è disseminata di varie aree d’osservazione, all’interno delle quali le probabilità di fare degli avvistamenti aumentano di molto.

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Al Black Hole observation abbiamo avvistato un alligatore, ma oltre a quello, lungo la strada, abbiamo visto diversi “mini cerbiatti”.
Uno lo abbiamo seguito fin nel giardino di casa di una signora che molto gentilmente ci ha fatti entrare permettendo ai bambini di avvicinarsi e accarezzare il tenerissimo animaletto.

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GIORNO 7

Abbiamo raggiunto Key West, il punto più a sud di tutta la florida.
La cittadina è carinissima e molto caratteristica, ha uno stile più cubano che americano! Anche per quanto riguarda l’architettura delle case.

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Immancabile la foto vicino al pilone che simboleggia proprio il punto più vicino a Cuba di tutta l’America.

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Il nostro albergo, Key West Hospitality Hinns” era molto carino, tutto decorato a tema natalizio, sembrava un enorme giocattolo.

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Anche in questo caso, c’era una piscina comune e le stanze erano carine e spaziose!

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Attenzione però, perché nonostante all’apparenza sembrino perfette, guardando da vicino c’erano diversi dettagli che lasciavano a desiderare a partire dalla pulizia non proprio perfetta.
Comunque per passare una notte o due, volendo provare qualcosa di caratteristico in pieno centro, va benissimo.

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E’ molto frequente vedere dei galli gironzolare liberi per la strada. Abbiamo anche aiutato uno di loro ad attraversare.

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Facendosi un giro lungo la strada principale si possono incrociare molti negozi e locali interessanti. Ad esempio c’è un pub interamente ricoperto di dollari.

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Oppure un negozio pieno di opere d’arte, tra cui alcune molto particolari come questo tavolino a forma di polpo. Vale la pena entrarci!

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O la sirena sotto vetro.

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La sera, con tutte le luci accese, passeggiare lungo le strade di Key West è ancora più bello e si possono trovare tanti pub in cui poter mangiare o bere qualcosa.

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Noi però invece di andare in uno di quei localini caratteristici, siamo andati da Wendy’s che è uno dei famosi fastfood americani. D’altra parte, lo sento spesso nominare nei film ed ero curiosa.
Devo dire che non era niente male per essere un fastfood!

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GIORNO 8

Ci siamo rimessi in cammino e abbiamo raggiunto le aree naturali delle Everglades.

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Anche in questo caso è proprio l’intera zona ad essere selvaggia, quindi ovunque è possibile avvistare animali e flora particolare, però ci sono dei punti specifici in cui è possibile seguire una sorta di percorsi, all’interno dei quali è ancora più probabile avvistare animali esotici che vivono in libertà.
Lungo i percorsi si trovano anche cartelloni con informazioni che possono aiutarci nell’identificazione.

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Gli alligatori sono i più difficili da immortalare perchè a meno che non escano in superficie, si confondono con il fondale. In questa foto però si dovrebbe vedere abbastanza bene! Era davvero molto vicino.
Ovviamente: vietato tuffarsi!

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Per chi, come me, ha sempre vissuto in città, fa proprio un certo effetto ritrovarsi immersi in questi ambienti in cui la natura la fa ancora da padrona e dove spostando gli occhi vedi km e km di paludi e vegetazione.

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Avremmo voluto fare un giro sull’idroscafo, ma era il 31 dicembre, quindi abbiamo trovato tutto chiuso per via del capodanno! Peccato!

La sera siamo arrivati a Naples, la nostra tappa successiva.

GIORNO 9

Arrivati a Naples siamo stati accolti dall’arrivo dell’artic blast, un vento freddo che ha portato ad un repentino cambio delle temperature. E’ un fenomeno raro, di cui hanno parlato anche nei notiziari! Non fatevi quindi spaventare dalle foto in cui ci vedete con la felpa, abbiamo semplicemente beccato un paio di giorni sfortunati, non è la normalità!

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In ogni caso Naples è un’altra tappa che vale la pena inserire nell’itinerario. Con le sue spiagge bianche tempestate di conchiglie dalle forme più disparate e il mare popolato da delfini che non hanno paura di giocare e saltare anche vicino alla riva.

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Non aspettatevi stabilimenti balneari con tutti gli agi, qui si trovano spiagge selvagge, belle proprio per questo.

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GIORNO 10

A Sarasota siamo andati a vedere la famosa statua del bacio, che immaginavo decisamente più piccola!

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Memorabile il pranzo da Captain Crab! Specialità pesce ^_^
Io ho preso un hamburger di granchio ma il mio cuore è rimasto incollato alla Clam Chowder. Vi consiglio assolutamente di provarla perchè a dispetto del suo aspetto ben poco invitante, ha un sapore eccezionale!

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Visto l’inaspettato cambio di clima (in valigia avevamo solo vestiti leggerissimi!) abbiamo fatto un salto al mega Outlet di Ellenton.
Una vera e propria città dello shopping in cui abbiamo trovato di tutto spendendo poco.

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GIORNO 11

Dopo una breve tappa a Saint Augustine, cittadina molto caratteristica, famosa per i pirati e tappezzata di storia, fortezze e cannoni, ci siamo finalmente messi in viaggio verso Orlando!

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GIORNO 12

Arriva una delle tappe più attese: DisneyWorld!

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Il parco è ovviamente stupendo, molto scenografico e ti fa calare immediatamente nell’atmosfera Disneyana.Da non perdere assolutamente la spettacolare parata, con tutti i personaggi calati perfettamente nella parte ed effetti speciali.

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Devo dire però che non ci tornerei: le file sono mostruose e non esiste un sistema di flashpass valido. Infatti l’unico modo per evitare le code è attraversa una macchinosa e poco funzionale app.
Anche il ritiro stesso dei biglietti (costosissimi!) per entrare richiede dei tempi biblici e alla fine dei conti, le differenze con il Disneyland di Parigi non sono molte.
Nel parco c’era talmente tanta gente che era difficile anche camminare per le strade che andavano da una giostra all’altra.
Insomma, non posso certo dire che il parco sia brutto, anzi, ma a causa del caos si rischia di non goderselo!

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Devo ammettere però, che sulla giostra della Sirenetta (che a Parigi non c’è) mi sono commossa per quanto era bella.

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Peccato che a causa delle file che duravano intere ore, siamo riusciti a fare solo poche attrazioni.

GIORNO 13

Nonostante non ci fossimo ancora ripresi dalla giornata precedente, il giorno successivo eravamo già in viaggio verso un altro parco divertimenti di Orlando: gli Universal Studios!

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Ve lo dico subito: un posto strepitoso! Che ci ha fatto subito dimenticare la delusione e la fatica del giorno prima.

Prendendo i biglietti avevamo deciso di spendere qualcosa in più, ma di prendere i flashpass, che ti permettono di accedere a delle file più veloci.
Una spesa che non abbiamo per niente rimpianto! Piuttosto mi sarei risparmiata i biiglietti per il parco Disney e avrei fatto 2 giorni agli Universal.

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Comunque: attrazioni spettacolari! Area Harry Potter assolutamente WOW, con un castello di Hogwarts riprodotto fedelmente a grandezza naturale.
Anche la giostra al suo interno vale la pena di essere fatta (però c’è un limite di altezza, quindi Daniel è potuto salire mentre Alyssa no. In ogni caso, visto che è una vera e propria montagna russa e contiene elementi un po’ spaventosi (come i dissennatori che ti si piazzano davanti alla faccia) la sconsiglio a bambini piccoli o impressionabili.

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In ogni caso è bellissimo anche solo passeggiare per le stradine di Hogsmade, magari utilizzando la bacchetta magica (in vendita a 50€) per interagire con gli oggetti nelle vetrine, che si muoveranno come per magia quando indirizziamo la bacchetta verso di loro.

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A noi comunque è piaciuta tantissimo!
Peccato per la file, è l’attrazione con più fila in assoluto. Noi, nonostante fossimo nella fila veloce, ci abbiamo messo circa un’ora. Quindi senza saltacode è davvero dura.

Da provare assolutamente anche la giostra di Spiderman, divertentissima e adatta a tutti!!

Imperdibile anche la giostra di Jurassic Park, forse un po’ datata ma l’uscita finale del T-Rex non può lasciare indifferenti.

Anche all’esterno della giostra ci sono diversi punti allestiti a tema, perfetti per foto ricordo come questa ^_^

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Per i più piccolini c’è una bella zona dedicata a loro a tema Dr Seuss. Anche il ristorante a tema che si trova lì è molto carino (noi abbiamo deciso di mangiare proprio lì) con dei menù bimbi che accontenteranno tutti.

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La sera poi siamo andati a farci un giro al Disney Springs: un’enorme area in cui si può trovare di tutto. Oltre ad un enorme Disney Store ci sono anche molti altri negozi e ristoranti.
Noi abbiamo cenato al Planet Holliwood, un ristorante che per metà è anche un museo dedicato al cinema (ci sono teche con dentro gli abiti originali utilizzati in film famosi e ogni tavolo ha al centro un grande schermo!)

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Oltre all’atmosfera fantastica, devo dire che si mangia anche bene. Attenzione però perchè le porzioni sono esagerate! io avevo preso dei Mac&Cheese e mi hanno portato una PENTOLA piena, con aggiunta di pollo e crumble di pane…

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E anche le cose prese dagli altri non erano da meno

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GIORNO 14

L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato ad un’altra tappa obbligatoria se si fa un viaggio in Florida: Cape Canaveral, ovvero il luogo in cui si trova il Kennedy Space Center.
Appena arrivati ci da il benvenuto il logo della NASA e subito ci si sente trasportati all’interno di un’avventura spaziale.

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Qui è possibile vedere con i propri occhi un vero shuttle, provare dei simulatori di volo, visitare il centro di comando in cui hanno avuto luogo le più importanti missioni spaziali e camminare all’interno di percorsi fatti di tunnel che riproducono gli ambienti in cui si muovono davvero gli astronauti quando sono in orbita.

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Uno di questi tunnel è completamente trasparente sospeso a svariati metri di altezza… vertigini assicurate!
Ovviamente l’ho fatto provare al marito che soffre di vertigini ahahah

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I tour guidati sono tutti in inglese e possono essere un po’ noiosi per i bambini, soprattutto se non conoscono la lingua. Molto interessanti per gli adulti invece!

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Per i bambini comunque sarà molto divertente giocare con i comandi dell’astronave o provare a cavarsela con i vari simulatori.

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C’è anche un fantastico parco giochi all’aperto in cui far giocare i bambini mentre noi ci gustiamo un bell’hotdog americano 😀

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Appena tornati in Italia ho sentito l’urgenza di rivedere Apollo 13!

GIORNO 15

L’ultimo giorno del nostro viaggio eravamo di nuovo a Miami. Dopo un’ultima colazione a base di roba strana, abbiamo passato la mattinata in un super centro commerciale per un ultimo giro di shopping e poi il pomeriggio abbiamo di nuovo preso il volo verso l’Italia!

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E’ stata un’avventura pazzesca! In soli 15 giorni abbiamo fatto e visto tantissime cose diverse! Mi sembra quasi di aver fatto 5 viaggi in uno!
Sicuramente il fatto di essere partiti insieme a degli amici ha aiutato molto, infatti ha reso i vari spostamenti meno pesanti anche per i bambini, che avevano sempre i loro amichetti con cui giocare.

In ogni caso è un itinerario che vi consiglio assolutamente di fare una volta nella vita!

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Per quanto riguarda il costo: non è certamente un viaggio economico! Ma prenotando in anticipo si può risparmiare molto sul volo e anche qualcosa sugli hotel.

Una volta arrivati però preparatevi al fatto che la vita è molto costosa soprattutto se si mangia fuori. Ovunque andrete, anche per una semplice colazione, spenderete tanto (ma le porzioni sono sempre MOLTO abbondanti)… e ricordatevi che la mancia (circa il 20/25% del conto) è obbligatoria!

In compenso la benzina è quasi gratis! Quindi prendere delle macchine a noleggio come abbiamo fatto noi, conviene!
Si risparmia anche sullo shopping, soprattutto per quanto riguarda vestiti di marca ed elettronica.

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Sicuramente non sono riuscita a raccontarvi proprio tutto… ma considerando che ci ho messo un anno per scrivere questo post, per il momento mi fermo qui 😀

Prossima tappa: New York!

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