Perché a Carnevale ci si maschera? Origine del Carnevale.

Il carnevale è decisamente la festa dell’infanzia!
Quel periodo fatto di costumi colorati, coriandoli, musica e continui pomeriggi al parco o per le strade a mostrare le proprie maschere. E’ bello perchè a differenza delle altre festività non dura un solo giorno e si ha più tempo per mangiare buonissimi dolcetti e rincorrersi all’aria aperta con spray e filoni colorati.
Ma quali sono le origini del Carnevale?

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Perché a Carnevale ci si maschera?

Il termine Carnevale deriva dal latino carnem levare, ossia “privarsi della carne” in riferimento all’ultimo banchetto che si teneva l’ultimo giorno prima dell’inizio del periodo di digiuno e astinenza della quaresima e quindi nel “martedì grasso” che precede il “mercoledì delle ceneri”, da questo si deduce che è ua festa che si celebra nei paesi cattolici.

Per la chiesa cattolica il periodo del carnevale era detto anche “tempo di settuagesima” e considerato come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio.
L’elemento caratteristico e distintivo del carnevale è il mascheramento e come tante altre feste di origine religiosa si sta spostando sempre più l’interesse di chi lo festeggia sul lato giocoso e ludico.
Tant’è che il carnevale ci vede nel ruolo di mamma alla ricerca o alla creazione stessa del costume che indosserà il nostro bimbo.
Ed effettivamente ormai ce ne sono di ogni tipo.. .da tutti i super-eroi, alle principesse, gli animali, protagonisti di serie tv e una sfilata senza fine di personaggi dei fumetti!

Ma oltre ai costumi dell’era moderna, l’Italia è ricca di maschere regionali di Carnevale di diverse origine, alcune nate dal teatro dei burattini, dalla commedia dell’arte e altre create apposta come simboli dei festeggiamenti dalle varie città.

La tradizione vuole che le maschere, il rumore, gli schiamazzi e i tanti colori avessero avuto in origine lo scopo di scacciare le forze delle tenebre e dell’inverno, aprendo così la strada alla primavera.
Tra le maschere tradizionali più famose troviamo Pulcinella, Arlecchino, Tartaglia, Scaramuccia, Rugantino e Meo Patacca.

La rappresentazione magica e più bella della nostra Nazione si svolge a Venezia dove tutta la città si trasforma in un luogo incantato fatto di migliaia di persone mascherate provenienti da ogni parte del mondo che sfilano con i loro costumi curatissimi in ogni dettaglio nel cuore delle festa più popolare.

Dolci tipici

E come tutti i momenti di gioia non possono mancare gustosi dolciumi da sgranocchiare.
I tipici dolci carnevaleschi sono le chiacchiere (o frappe, a seconda della regione) e le castagnole, entrambe in versione fritte e/o al forno per accontentare ogni gusto e chi è più attento alla linea!
Le prime, friabili e di forma piatta vengono cosparse di un leggero strato di zucchero a velo e dalla ricetta originale che prevede burro, farina uova zucchero e sale ne sono uscite ormai tantissime varianti come quelle al cacao, alla panna, all’arancia, alla ricotta e tanto altro! spesso accompagnate da un bello strato di cioccolato fuso che le rende davvero irresistibili!

Pin(fonte foto e ricetta)

Le castagnole invece dall’aspetto tondo e pienotto sono morbide e lievitate, tant’è che tra gli ingredienti di base troviamo burro, zucchero, lievito, farina, uova e vaniglia.
Anche qui c’è da sbizzarrirsi con l’aggiunta di più o meno liquore all’anice, e riempirle di un cuore ci cioccolato, crema, ricotta, uvetta o scaglie di cioccolato.

 

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(Fonte foto e ricetta)

E come vuole la tradizione e l’utilizzo delle maschere che nascondono il monello ricordate che “a carnevale ogni scherzo vale” , perciò approfittatene per far sbocciare in modo più semplice un sorriso sul vostro viso e ideare insieme ai vostri figli qualche scherzetto da fare magari ai nonni o al papà!
Buon divertimento!

 

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