Disturbi specifici del linguaggio (DSL) come riconoscerli, cosa fare

Perché mio figlio ancora non parla? Perché il mio bambino non parla bene come i suoi coetanei?
I disturbi specifici del linguaggio sono una realtà, ma esistono delle soluzioni!

Il più grande desiderio di ogni mamma è che il proprio bimbo sia sano e stia bene.
Ma è fondamentale  la nostra attenzione e obiettività nel rendersi conto se nostro figlio presenta un disturbo.

Spesso si sente dire che “ogni bimbo ha i suoi tempi per parlare”, ed è ovvio che sia così, ma è pur vero che a un certo punto devono pur iniziare a sviluppare queste capacità e se tarda troppo a manifestarsi è bene documentarsi e prendere un appuntamento con un esperto.

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Nella maggior parte dei casi un bimbo inizia la lallazione tra i 5 e i 10 mesi, l’utilizzo di gesti tra i 12 e i 14, avere un vocabolario di circa 20 termini intorno ai 18 mesi per continuare poi ad ampliarlo e a comporre frasi più complesse verso i 24-30 mesi ed arrivare poi alla comprensione totale delle sue espressioni da parte non solo del nucleo familiare ma del 100% delle persone con cui entra in contatto intorno ai 3 anni.

Abbastanza comune, per diverse cause, è il problema di sviluppo del linguaggio.

Ci sono diverse cose che, in quanto genitori, possiamo fare per stimolare il linguaggio nei bambini ma a volte nonostante i nostri sforzi, il bambino continua ad avere delle difficoltà. In quel caso potrebbe esserci un problema da approfondire con un esperto.

Perché mio figlio non parla bene?

Nei casi più gravi può essere dovuto a una sindrome, allo spettro autistico, un problema neurologico, una sordità non ancora diagnosticata, un problema anatomico alla bocca o alla lingua, ma ci sono anche disturbi così detti specifici dove il bambino non presenta problemi neurologici o relazionali ma comunque ha difficoltà in confronto ai suoi coetanei a comprendere e/o produrre suoni.

Parlando perciò di disturbo specifico è bene rivolgersi ad un esperto che possa aiutare il bambino e seguirlo in un percorso prima che il problema evolva in un disturbo dell’apprendimento anche di scrittura e lettura.

In alcuni casi, soprattutto se il disturbo viene sottovalutato, può presentarsi anche nell’età adulta portando la persona ad avere difficoltà di organizzazione del discorso e / o sfociare in dislessia o una disortografia.

Difficilmente il disturbo specifico del linguaggio è una condizione isolata, spesso infatti è accompagnato da altri disturbi ed è importante fare una valutazione neuropsicologica o logopedica per valutare il livello di difficoltà e fin dove si può intervenire.

Non allarmarsi prima del dovuto

Badate bene, non dobbiamo allarmarci al primo errore dei nostri figli.

Imparare il linuaggio è la prova più difficile che gli esseri umani devono affrontare e ci sono periodi di assestamento accompagnate in alcuni casi anche da balbuzie nella composizioni di frasi più complesse.

Non tutti i bambini hanno gli stessi tempi di apprendimento o gli stessi “scatti di crescita” ed è per questo che se il genitore ne sente il bisogno può far fare una valutazione da un esperto per tranquillizzarsi e vedere che il percorso di sviluppo linguistico del proprio bimbo è perfettamente nella norma.

Ci sono errori che vengono comunemente commessi come l’omissione di una lettera nelle parole o la “erre moscia” nella pronuncia, questi sono i così detti errori tipici commessi, vanno però differeniati da quelli atipici che fanno suonare il campanello dall’allarme anche nell’esperto.

Non tutti i ritardi del linguaggio sfociano in problemi specifici di linguaggio che accompagneranno l’intero percorso di vita del bambino ma alcuni vengono risolti e recuperati nel giro di un anno, o comunque molto velocemente.

A 24 mesi i bambini con un disturbo di linguaggio sono circa il 15%, a 5 anni il 3%, in età scolare solo 1-2%, proprio da queste percentuali possiamo notare come con l’aiuto dei professionisti si può risolvere in gran parte questo problema.

Molti bambini vengono aiutati nello sviluppo del linguaggio da un logopedista che con tecniche di comunicazione, metodi e approccio giusto riescono a far fare dei notevoli progressi ai pazienti in un ambiente sereno e confortevole come è giusto che sia.

Post di Sara Massimiani

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