Cambia la bimba nel bagno di un bar. La proprietaria le riporta il pannolino sporco in mezzo ai clienti.

Come tante, anch’io sono iscritta ad un gruppo di mamme della mia città, “le mamme di Rovigo”, un gruppo utile per scambiarci dritte su cose da fare con i bambini, su ristoranti e pizzerie family friendly, chiedere consigli di vario genere o semplicemente per raccontare delle esperienze.

L’altro giorno, leggendo il gruppo, mi ritrovo davanti al post di una mamma che racconta un episodio successo in un bar del centro della città, che mi ha lasciata allibita.

La mamma (Nicoletta) scrive:

“Buon pomeriggio mamme!! Oggi proprio non mi capacito, mi è successo una cosa che da quando sono mamma non mi era mai successo…
Oggi io mio marito e la mia ultima bambina di 2 anni entriamo in un bar del centro di Rovigo, Benedetta che ancora ha il pannolino deve essere cambiata, mio marito porta la bambina in bagno la cambia, butta il pannolino chiuso nel cestino ed esce.
Mentre stiamo per bere il caffè arriva la titolare con il cestino del bagno in mano e mi dice:” signora il pannolino della bambina no eh, glielo do e al primo cestino fuori lo butti via” io penso di aver avuto una di quelle facce che per riprendermi avrei avuto bisogno di uno scossone….mi sono presa il pannolino della mia bambina e me lo sono messa in borsa….. scusate ma a voi è mai successo???
Ma che problemi hanno i locali del centro?”

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La mamma, tornata a casa, ha scritto una recensione negativa sulla pagina Facebook del locale, facendo presente di essere stata trattata in modo ingiusto e per di più subendo un’umiliazione davanti a tutti gli altri clienti presenti, come se avesse fatto chissà che gesto incivile… quando aveva semplicemente gettato un pannolino sporco nel cestino del bagno, dopo aver preventivamente avvertito i proprietari che stava andando a cambiare la bambina.

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Al posto di scusarsi però, la proprietaria ha rincarato la dose, dando a Nicoletta della maleducata che non sa stare al mondo.

Ps: Nadia è sempre la proprietaria

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Ps: “sportiva” sarebbe “sportina” e cioè borsetta.

Ora, da mamma di due bambini e migliaia di pannolini cambiati alle spalle, so benissimo che un pannolino sporco puzzi. Anche se lo butti nel cestino, l’odore dopo un po’ si sente per forza.
Ma un genitore che si trova in un locale (che sia un bar o un ristorante) e che deve cambiare il pannolino di suo figlio, che altro potrebbe fare?
Davvero dovrebbe mettersi il pannolino in borsa e tornarsene al tavolo a consumare con il pannolino pieno di cacca con sé? Magari appestando tutta la sala?

Oltretutto la mamma ha in seguito specificato che il pannolino era sporco solo di acqua e pipì… ma fosse stata anche cacca non sarebbe cambiato niente dal mio punto di vista.

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Personalmente quando mi è capitato di cambiare il pannolino ai miei figli in qualche locale, non ho mai pensato di non poter usare il cestino del bagno. Ripeto: il cestino del bagno! Non buttato dove capita.
D’altra parte, se hai un’attività e metti il bagno a disposizione dei clienti, andrai regolarmente a controllare che sia tutto ok e se dal cestino sale un cattivo odore lo cambi, no?

Certo, se in una giornata vengono 50 persone a cambiare il pannolino ai propri figli la cosa può diventare un problema, ma si risolve facilmente mettendo a disposizione dei sacchetti di plastica e chiedendo gentilmente ai clienti di sigillare il pannolino sporco dentro la bustina prima di gettarlo via.

Ma comunque non è nemmeno questo il caso, perché come da ammissione della stessa proprietaria “è la prima volta che le capita”. Perciò non c’era di mezzo nemmeno il “fattore esasperazione”.

E non ditemi che è una questione di costi, perché dei sacchetti di plastica che uso per metterci la cacca del mio gatto quando pulisco la lettiera, un rotolo da 100 sacchetti lo pago 1€! E dentro c’entra anche un pannolino.

Cosa che tra l’altro è stata sottolineata anche da un altro commentatore, sulla pagina del bar. Ma anche in questo caso, non è arrivata una risposta molto educata.

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Quindi… per UNA volta nella vita che ti capita una situazione del genere, la prima cosa che ti viene in mente di fare è umiliare la cliente?
Certo, puoi farlo… ma poi non puoi prendertela con nessuno se lei viene a lamentarsi del trattamento.

Inutile dire che una volta sparsa la voce, anche grazie al fatto che il post è stato riportato sulla pagina Rovigo Centro, la pagina del locale è stata inondata di recensioni negative che hanno fatto precipitare in poche ore il punteggio del locale a 2 stelle.
A quel punto i titolari hanno deciso di rimuovere la pagina facebook, facendo quindi sparire tutte le recensioni e i commenti lasciati.

Rovigo è una città piccola e una delle cose per cui la gente si lamenta più spesso, è che è una città che sta morendo. in particolar modo, a lamentarsi, sono i commercianti del centro, che accusano i cittadini di non andare più a fare passeggiate per le vie cittadine (e quindi shopping da loro), ma di orientarsi sempre verso i centri commerciali.
In tanti poi, lasciano direttamente la città, per dirigersi verso luoghi più vivi.
Per questo motivo è sempre più frequente vedere serrande di locali abbassate e cartelli con scritto “vendesi” dove prima c’era un’attività commerciale.

Ma io dico, ci si lamenta che una città muore e perde abitanti… ma i bambini vengono visti come un peso e una rottura di palle.
Ci si lamenta che la gente va altrove, ma si fa di tutto per farla scappare!
Perché è ovvio che se ho un bambino piccolo, prima o poi avrò bisogno di cambiarlo, e se so che in determinato posto non sono messa nelle condizioni per farlo, andrò altrove!

Se una mamma, alla fine, si sente più accolta in un “freddo” centro commerciale piuttosto che nelle vive strade del centro, fatevi due domande.

Fortunatamente non è sempre così e ci sono anche tanti locali che sanno cosa significa accogliere il cliente e le famiglie, ma questo è un caso emblematico che purtroppo rappresenta la mentalità di molti e di certo non solo a Rovigo.

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai capitati episodi simili? Raccontate le vostre esperienze nei commenti!

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