La rivincita dei giocattoli disabili

La nuova serie della Dottoressa Peluche arriva su Disney Junior da lunedì 17 ottobre alle ore 19:30 con la quarta stagione.

In questa nuova serie Dottie sarà primario dell’Ospedale dei Giocattoli di McStuffinsVille, e lei, come sempre, grazie all’aiuto di vecchi e nuovi amici porterà a buon fine le proprie missioni aggiustando tutti i poveri giocattoli rotti.

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Noi aspettavamo trepidanti queste nuove puntate, infatti la Dottoressa Peluche è uno dei cartoni preferiti sia di Daniel ma soprattutto di Alyssa…che poi a casa si diverte a vestire i suoi panni e a curare i suoi giocattoli (o me! 😀 )

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Ieri, dopo aver visto la prima puntata mi ha dato modo di fare anche un’altra riflessione… quando un giocattolo si rompe e non è proprio possibile riaggiustarlo… che si fa? Si butta? Si sostituisce?

Io, fin da quando ero piccola, ho sempre avuto un’altra idea: i giocattoli rotti, non sono realmente rotti… sono solo diversi.
In fondo ciò che da realmente vita e uno scopo al giocattolo è la fantasia del bambino e cosa impedisce ad un bambino di inventarsi qualcosa anche con un gioco rotto?

io da bambina con i miei giochi non ci andavo leggera e quindi era molto facile che i miei giochi perdessero i pezzi, ma quando succedeva non mi dispiaceva affatto. Anzi, mi divertivo a fare della disabilità di quei giochi, il loro punto di forza.

Nelle mie storie, spesso i personaggi senza un braccio o una gamba, macchine senza ruote, giochi a batterie che non emettevano più suoni, ecc… erano discriminati dagli altri giocattoli, presi in giro, messi in disparte ma alla fine erano quasi sempre loro a risolvere la situazione, dimostrando di avere molte qualità nascoste.

A me veniva naturale inventare questo genere di vicende, ma ora che sono mamma, mi sono resa conto che non è mica male come cosa da insegnare ai miei figli!
E così è proprio quello che facciamo 🙂

Proprio qualche giorno fa, durante un pomeriggio di gioco con Alyssa, questa bambolina era stata esclusa dal club delle principesse perchè le mancava un braccino. Era imperfetta, insomma… rotta! Ma lei ha tirato fuori il suo caratterino e alla fine è stata proprio lei ad accorgersi del pericoloso mostro dentone che si avvicinava al castello e a salvare tutti con la sua astuzia. E poi dovete sapere che è anche bravissima ad arrampicarsi. Ha un solo braccio ma non ha mai smesso di allenarsi ed è molto più agile delle altre ;D

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Alyssa adora quella bambola e non la butterebbe mai solo perché il braccio non si può rimettere. Anzi, è proprio quello a renderla più interessante!

Il soldatino che ha perso la mano (in cui teneva la pistola)? E’ diventato un pacifista! E ora cerca di convincere gli altri a smettere di farsi la guerra 😀 Inutile dire che è diventato il soldatino preferito di tutti…tant’è che ho dovuto rompere apposta la mano ad un altro soldatino per fare in modo che ne avessero uno a testa, altrimenti se lo litivagano!

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Questo drago invece ha perso la parte inferiore della mascella in un incidente e ora non può più masticare. Ma non vi preoccupate, gli altri pupazzetti gli preparano dei buonissimi frullati 😀

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Questo invece era in assoluto il mio pupazzetto preferito da piccola. Brutto vero? All’inizio aveva entrambe le gambe e le braccia a ci ho giocato talmente tanto da avergliele fatte perdere nel corso del tempo, ma ancora lo conservo come una reliquia.

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Inizialmente era attaccato ad una bicicletta e quando facevi camminare la bicicletta lui “pedalava”… mi piaceva che avesse quelle gambe così snodate, ma mi annoiavo a giocarci solo sulla bicicletta, così un giorno ho colpito con un oggetto duro la bicicletta finché non l’ho rotta e sono riuscita a staccarlo. Il problema è che il sellino gli è rimasto attaccato in mezzo alle gambe..in quanto era proprio unito 😀 e le gambe stesse erano “molle” e ovviamente non si teneva in piedi da solo.
Beh, voi non potete nemmeno immaginare per quanti anni io abbia giocato con questo pupazzo. Tutti gli altri pupazzetti si facevano in 4 per portarselo dietro (lui non poteva camminare), per proteggerlo e il loro scopo era riuscire a trovare una cura per lui. Naturalmente la cura non l’hanno mai trovata… ma il divertimento era cercarla e tutte le avventure che vivevano durante questo viaggio.

Insomma… come ci insegna anche Dottie, i giocattoli si rompono… spesso è inevitabile. A volte si possono aggiustare facendoli tornare come nuovi… ma a volte non ci si riesce ed il gioco resta rotto.
Ecco, quello che voglio dire… è che i giocattoli rotti non sono inutili! Ma proprio la loro “disabilità” può diventare parte del gioco, renderli unici e ancora più divertenti di prima… aprendo nuove possibilità all’ immaginazione 🙂

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La serie della Dottoressa Peluche ha vinto il premio internazionale Peabody per le eccellenze radio e televisive, grazie ai suoi personaggi e temi facilmente relazionabili con i piccoli telespettatori e progettati per rassicurare i bambini e facilitarne il loro rapporto con i dottori e gli animali.
Anche i genitori trovano aiuto nella serie, sfruttando gli spunti visti per affrontare con i propri figli i problemi quotidiani legati alla salute.

Post in collaborazione con #DisneyJuniorIt

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4 commenti

  1. Fantastica, che bella riflessione! Anche io da piccola adoravo i miei giocattoli rotti, e li ho conservati tutti. Sarà che sono affezionata a Toy Story. Con Enea sto facendo la stessa cosa, ogni volta che si rompe un gioco (all’ordine del quotidiano) non lo buttiamo, ma diventa il protagonista delle sue storie! Credo che sia molto importante per imparare il valore oltre che della disabilità, anche della diversità che è insita in ognuno di noi, ed accettarla come tale, senza problemi!!

  2. […] ho parlato anche in passato nel post “la rivincita dei giocattoli disabili” raccontando come molto spesso i giochi a cui si rompe qualche pezzo, proprio per quel motivo, […]

  3. Questo tuo articolo mi ha davvero commossa.
    Non sono mamma (sono ancora molto giovane) ma mi affascina tutto ciò che è educazione e trasmissione di buoni valori ed insegnamenti.
    E questa nuova vita, in un certo senso ancora più speciale, che dai ai giocattoli rotti che potrebbero sentirsi ormai inutili e pronti per essere buttati via, è davvero qualcosa di molto bello e profondo.
    Una “visione” che terrò stretta nel mio cuore e che, quando mai sarà il momento, sarò felice di trasmettere ai miei figli.
    In fondo, un giorno, per un motivo o per un altro, potremmo sentirci noi stessi dei “giocattoli rotti”

    1. Grazie mille per questo commento!! E hai perfettamente ragione

      Silvia

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