La diversità è una cosa normale! Wonder e Il libro di Julian lo insegnano a grandi e bambini

Dopo gli ultimi mesi che sono stati una vera e propria lotta contro il tempo e contro il sonno, la settimana passata a Roma si è rivelata rigenerante!
No, la Pupazzetta non ha dormito nemmeno lì (vi prego ditemi che sono solo i canini e poi passa tutto!) ma che ne so…ero in un’altra condizione mentale, più rilassata…anche stare sveglia di notte non mi pesava poi tanto e ho passato il tempo a leggere! Era da un bel po’ che non leggevo un libro che non fosse un manuale o comunque qualcosa legato alla vita da mamma… e Wonder non è un “libro per le mamme”, ma è un libro che tutti i genitori dovrebbero leggere e che poi dovrebbero far leggere anche ai loro figli. Anzi, è un libro che proprio tutti dovrebbero leggere, perchè nella sua semplicità e con il suo linguaggio adatto a tutti ti lascia dentro qualcosa che non se ne andrà più.
Ti lascia la voglia di migliorarti, la voglia di cambiare, la voglia di essere gentile.

libro wonderPin

Ma veniamo un po’ alla trama… ovviamente non svelerò niente di importante per non rovinare la sorpresa a chi non l’ha ancora letto, quindi leggete pure tranquillamente quello che sto per dire 🙂

Wonder è la storia di un bambino nato con una tremenda malformazione della faccia (Sindrome di Treacher Collins) e nonostante le tantissime operazioni che gli hanno permesso di raggiungere miglioramenti come il poter mangiare dalla bocca invece che da un sondino o di costruire qualcosa che assomigliasse ad un mento, il suo aspetto rimane qualcosa di estremamente “diverso“.
I suoi occhi, posizionati all’altezza delle guance, fuoriescono dall’orbida, non ha le orecchie (cioè, ha le orecchie ma non hanno l’aspetto che pensate), la bocca è come un lungo taglio da cui fuoriescono dei denti sporgenti, è pieno di cicatrici e lunghi solchi e la sua pelle sembra come se si fosse sciolta e poi di nuovo solidificata, come la cera lungo una candela.
Ha 10 anni, ma non è mai andato a scuola, ha studiato a casa con la mamma ed è cresciuto protetto e coccolato dall’amore della sua famiglia, compresa una sorella maggiore che stravede per lui.
E’ un bambino intelligente ed è consapevole del suo aspetto… nel corso degli anni ha imparato a convivere con gli sguardi curiosi, le occhiate “di nascosto”, le espressioni stupite, spaventate, disgustate e cattive degli altri… ma quello che lo aspetta è qualcosa con cui non ha ancora imparato ad avere a che fare: la scuola media.
Quel mondo parallelo che rappresenta una sfida (e talvolta un inferno) anche per il più “normale” dei ragazzini.
Quel mondo pieno di tantissimi occhi, che tutti insieme August si ritroverà puntati addosso e che allo stesso tempo faranno di tutto per evitare di incrociare il suo sguardo.

Una cosa che ho notato: man mano che si va avanti nella storia, e ci si sofferma su quello che August fa e dice invece che nel tentare di immaginare il suo aspetto, più ci si dimentica di che aspetto ha e in certi momenti è addirittura difficile riuscire a visualizzare questo ragazzino nel modo in cui è stato descritto…e quell’immagine lascia spazio ad una molto più normale. Questo fa riflettere su come il conoscere una persona possa farti cambiare il modo in cui la vedi. In un libro e nella vita reale.

La particolarità di questo libro è che la storia, inizialmente raccontata dal punto di vista di August, dopo un po’ passa il testimone agli altri personaggi incontrati nel corso della trama, che cominceranno a raccontare (o ripercorrere) la storia dal loro punto di vista, facendo luce e talvolta capovolgendo l’impressione e le opinioni del lettore.
Quello che ti lascia, alla fine, è espresso da questa frase:

“cercare di essere sempre un po’ più gentili del necessario”

il libro di julianPin

Il libro di Julian è un libro che non può essere letto senza aver prima finito Wonder, infatti l’intero libro (che mi sono divorata in una serata) non è altro che un punto di vista mancante in Wonder ed è uno dei più importanti: quello del bullo.
Scoprire la sua storia è stato molto interessante e sono d’accordo che ci volesse un capitolo a parte, non poteva essere trattata in poche pagine come per gli altri personaggi. Mi ha fatto riflettere e sono sicura che farebbe riflettere tanti ragazzini che a volte, senza esserne davvero consapevoli, fanno del male agli altri.
Perché a volte anche dietro la cattiveria c’è un motivo, ma soprattutto c’è sempre il modo per scollarsi di dosso i vecchi abiti e riscattarsi.
E’ proprio vero che…

“A volte è bello ricominciare”

Ci sono libri che possono fare davvero la differenza, e Wonder è uno di questi. Sono due libri, da far leggere uno dietro l’altro a tutti i bambini di 10/11 anni!
Sono dei libri che, per una volta, raccontano del bene.
Perchè anche se a noi adulti potrà sembrare poco credibile una storia in cui in fin dei conti non esistono dei veri cattivi, per un bambino (il vero lettore a cui è destinato Wonder) è bello poter vedere che un mondo senza cattiveria è possibile, se solo lo vogliamo.
Sono sicura che non potranno rimanere indifferenti e gli lasceranno dentro qualcosa di buono.
Prima però, leggeteli voi! Vi piaceranno.

Ps: una cosa davvero poco convincente in questo libro però c’è. Non è possibile che ai tempi di facebook esistano tutti questi ragazzini appassionati di Guerre Stellari 😉

 

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L’autrice di Wonder e Il libro di Julian è R.J. Palacio
Articolo in collaborazione con Giunti

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